giovedì 25 ottobre 2012

Resoconto - Consiglio Comunale del 22 e 23 ottobre 2012

Regolamento I.M.U. di Motta: il consiglio non riesce a decidere e passa la bozza con le aliquote nazionali, senza diminuzioni, aumenti o agevolazioni sulle sanzioni. Tutti gli emendamenti andati in fumo. E per approvare il "virtuoso" bilancio servirà ancora tempo.
Vedi la convocazione del consiglio comunale.

Immagine di يكيلا michela
Due giornate di consiglio comunale totalmente inutili quelle delle 22 e 23 ottobre 2012. I punti all'ordine del giorno erano due, il primo propedeutico al secondo, e niente preliminari di seduta. Ma tra assenti giustificati e fughe giustificate il numero legale è risicato: il rischio di non concludere nulla si trasforma in realtà. Vediamo in dettaglio cosa è successo.
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Giorno 22 ottobre 2012

1° punto all'ordine del giorno:
«Approvazione regolamento comunale per la disciplina dell’imposta municipale propria.»
La bozza di regolamento presentata in aula dall'amministrazione è quella suggerita a livello nazionale con le aliquote standard (0,4% prima casa, 0,76% seconde case). Tali tariffe potevano essere aumentate o diminuite a patto di recuperare i fondi necessari da altre parti. Secondo quanto affermato in aula gli aumenti sono stati esclusi perchè il bilancio del 2012 sembrerebbe essere parecchio virtuoso. Al contrario, la diminuzione di anche solo 0,1% delle suddette aliquote avrebbe portato un danno erariale al comune stimabile in 250.000 €. Il ritocco di appena lo 0,025% sulle prime case avrebbe comportato una perdita di 25.000 € per il comune, e un guadagno per le famiglie di pochi euro. Per tali ragioni il testo proposto dall'amministrazione è passato immutato dalla commissione preposta a vagliarlo, che ha deciso di rimettere tutto nelle mani del consiglio. E il consiglio cosa ha fatto? Ha proposto diversi emendamenti per modificarlo.

Prima di passare in rassegna gli emendamenti occorre dire che il responsabile dell'area finanziaria, dott. Oliva, aveva categoricamente rifiutato qualsivoglia abbassamento delle aliquote perchè i soldi per compensare tali perdite si sarebbero dovute reperire dal bilancio 2012, bilancio che nei fatti è immodificabile visto ad ottobre le varie voci dei capitolo sono state già impegnate/vincolate/spese. Il consigliere Schillaci ha chiesto di utilizzare i fondi Royalties della discarica non ancora incassati, che costituirebbero una liquidità parecchio ingente. Ma anche in questo caso il dott. Oliva ha dovuto negare il permesso perchè le due voci compaiono in capitoli differenti, ed ogni capitolo deve avere un suo equilibrio economico proprio. Inoltre le Royalties possono essere impiegate solo per opere di mitigazione ambientale o di miglioramento delle condizioni di vita della comunità, in casi estremi anche per spese correnti, ma l'abbassamento dell'I.M.U. non rientra in nessuna di queste categorie.
Il consigliere Occhipinti ha chiesto se fosse possibile eliminare l'imposta per quei terreni colpiti dalla grandinata dello scorso inverno, ma anche in questo caso il dott. Oliva ha negato l'autorizzazione perchè l'I.M.U. è un tassa sul patrimonio e non sulla rendita (sembrerebbe che le tasse sulla rendita di quei terreni siano già state sgravate con altri mezzi). Un altro NO è toccato a quei consiglieri che chiedevano se le seconde case, concesse ai figli come abitazione principale, potessero essere assimilate a prima casa con conseguente tassazione agevolata. Stessa richiesta, e stessa risposta, è stata fatta per per quelle abitazioni su cui gravano diritti reali di godimento (d'abitazione, d'uso, enfiteusi).

Sarà stato un viaggio a Medjugorje, forse a Lourdes, ad aver ispirato le dichiarazioni successive. Il consigliere Iuculano afferma che le indennità di consiglio ed amministrazione raggiungono la cifra di 80.000 € annui, somma con la quale si potrebbero sgravare le prime case, e pertanto afferma che sarebbe disponibile a rinunciare al proprio gettone di presenza. Alla proposta si accodano Pellegrino e Schillaci, mentre i consiglieri Luca, Carrà e Zuccarello bollano la proposta come demagogica: meglio dare i soldi alla Caritas. Si capisce con troppa facilità che questa proposta ha l'unico scopo di mettere in difficoltà l'amministrazione: i consiglieri rinuncerebbero a pochi spiccioli, mentre le perdite maggiori sarebbe per assessori e sindaco. Ho la sensazione che quei soldi la Caritas non li vedrà mai. Ma tralasciamo queste mie impressioni e veniamo agli emendamenti.

1° Emendamento, proposto dal consigliere Virgillito per il gruppo di Autonomia Mottese e volto a modificare le varie scadenze presenti nel regolamento, nell'ottica di allungare i tempi per agevolare i cittadini. Parere favorevole del dott. Oliva e collegio dei revisori dei conti. Approvato all'unanimità dei presenti.

2° Emendamento, proposto dai consiglieri Festa e Schillaci per favorire le aliquote agevolate. Parere sfavorevole del dott. Oliva e dei revisori. Bocciato (votato favorevolmente dagli stessi firmatari).

3° Emendamento, proposto dai consiglieri Schillaci e Festa per la riduzione delle aliquote su prima casa ed edifici rurali di servizio (il testo integrale è pubblicato al termine del post). Bocciato (votato favorevolmente dagli stessi firmatari).

4° Emendamento.  Il consigliere Virgillito di Autonomia Mottese proponeva di passare dal range di 50-250 € per singola sanzione a quello di 20-70€ per non speculare sui cittadini. Parere sfavorevole del responsabile area finanziaria perchè mancavano i riferimenti normativi che avrebbero permesso tale modifica. Ritirato.

Quindi si passa a votare il Regolamento I.M.U. vero e proprio, così come emendato. In aula si specifica che qualora non fosse approvato, sarebbe entrato in vigore il regolamento nazionale. Che differenza c'è tra il regolamento nazionale e quello approdato in consiglio? Nessuna, a parte quel singolo emendamento approvato (e costato ore di discussioni). Come va a finire la votazione? In aula sono presenti 11 consiglieri e per approvare un regolamento servono 11 voti favorevoli. Si vota: 10 favorevoli e 1 contrario (consigliere Schillaci). Il regolamento è bocciato. Così il lavoro di ore va in fumo in pochi secondi e i cittadini non potranno godere neanche di quel minimo beneficio ottenuto, ovvero le scadenze più ampie. Le aliquote sono confermate allo 0,4% per la prima casa e allo 0,76% per le seconde case. Il consigliere Schillaci ha dichiarato di aver votato sfavorevolmente perchè i propri emendamenti, volti ad abbassare le aliquote, non erano passati. Il consigliere Zuccarello ricorda che erano stati "bocciati" dal dott. Oliva e dai revisori dei conti.

Il consigliere Pellegrino abbandona l'aula per motivi di lavoro e decade il numero legale. All'appello finale sono presenti: Festa, Zuccarello, Occhipinti, Cuscunà, Virgillito, Schillaci, Luca, Drago, Testa, Carrà.
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Giorno 23 ottobre 2012

2° punto all'ordine del giorno:
«Approvazione bilancio di previsione anno 2012 – relazione previsionale e programmatica e bilancio pluriennale 2012/2014.»
La seduta comincia con 11 presenti. Il consigliere Luca prende la presenza ed esce pochi secondi dopo (intendo 3 o 4 secondi dopo). Tale circostanza sarà sottolineata successivamente dal consigliere Schillaci e riaccenderà la polemica interna al gruppo ex MPA.
Il consigliere Occhipinti chiede all'amministrazione di illustrare il bilancio ma, non appena l'assessore Brancato inizia a leggere la relazione, esce dall'aula senza un apparente motivo. Qualcuno tra il pubblico si infuria visibilmente ed abbandona il consiglio perchè offeso da tale comportamento. Occhipinti tornerà poco dopo e  Brancato terminerà la sua illustrazione: "il bilancio è equilibrato, a norma di legge, garantisce i servizi, è  virtuoso".

Nel frattempo arriva anche il consigliere Restifo che come prima richiesta propone un rinvio del consiglio a giorno 30 ottobre. Faccio notare che in tale occasione era presente l'amministrazione al completo, il responsabile dell'area finanziaria e i revisori dei conti. Si vota per il rinvio: 7 favorevoli (Fassiolo, Iuculano, Messina, Pellegrino, Restifo, Occhipinti, Virgillito, ovvero tutta l'opposizione) e 7 astenuti (Cantone, Schillaci, Luca, Drago, Carrà, Zuccarello ovvero la maggioranza più il consigliere Festa).
A questo punto il presidente Carrà fa notare che la proposta di rinvio non è passata, ma dall'altra parte dell'aula fa eco il consigliere Restifo che sussurra "E' passata, è passata" lasciando intendere che avrebbe abbandonato l'aula per far cadere il numero legale ottenendo ugualmente il rinvio. Lo seguono a ruota i consiglieri Iuculano e Fassiolo, mentre gli altri abbandonano l'aula non prima di un'ultima dichiarazione: Occhipinti, Vigillito, Messina, Pellegrino. All'appello finale sono presenti in 7: Carrà, Festa, Zuccarello, Cantone, Schillaci, Luca e Drago. Manca il numero legale e si sospende la seduta.
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Allegato: 
Emendamento n°3 proposto dai consiglieri Maria S. Schillaci e Danilo Festa.
Oggetto: Emendamento alla proposta di delibera “ Determinazione aliquote e detrazioni per l’applicazione dell’imposta municipale propria “ IMU”- anno 2012

Premesso :
Che con il decreto legge 201 del 2011, convertito dalla legge 214 del 22-12-2011 è stata istituita una nuova tassa denominata IMU;
Che sulla base della normativa attualmente in vigore, sono tenuti a pagare l’IMU tutti i possessori di fabbricati compresa l’abitazione principale e le sue pertinenze;
Che le aliquote IMU 2012 possono essere fissate da ciascun comune aumentando o diminuendo l’aliquota ordinaria che per le abitazioni sono così fissate dalla legge:
- l’aliquota di base dell’imposta è pari allo 0,76 per cento. I comuni, ai sensi dell’art. 52 del decreto legislativo 15 dicembre 1997, n. 446, possono modificare in aumento o in diminuzione l’aliquota di base sino a 0,3 punti percentuale;
- l’aliquota per l’abitazione principale e le relative pertinenze è ridotta allo 0,4 per cento. I Comuni possono modificare in aumento o in diminuzione la suddetta aliquota sino a 0,2 punti percentuale;
- l’aliquota per i fabbricati rurali ad uso strumentale di cui all’art. 9, comma 3-bis, del decreto legge 30 dicembre 1993, n. 557, convertito con modificazioni, dalla legge 26 febbraio 1994, n. 133 è ridotta allo 0,2 per cento. I Comuni possono ridurre la suddetta aliquota fino allo 0,1 per cento;
- I Comuni possono ridurre l’aliquota di base fino allo 0,4 per cento nel caso di immobili non produttivi di reddito fondiario ai sensi dell’art. 43 del testo unico di cui al d.p.r. n. 917 del 1986, ovvero nel caso di immobili posseduti dai soggetti passivi dell’imposta sul reddito delle società, ovvero nel caso di immobili locati.
Considerato :
Che il prelievo fiscale dell’ IMU incide considerevolmente sul bilancio delle famiglie che sono costrette ad affrontare con difficoltà la pressione fiscale e lo stato della crisi economica che il Paese sta vivendo;
Che nel corso degli anni le stesse famiglie hanno fatto enormi sacrifici per possedere un’abitazione di proprietà;
Ritenuto :
Che per le motivazioni dell’urgenza c’è la necessità di intervenire a supporto delle famiglie, attenuando l’impatto della norma IMU.
Che la situazione economica contingente non consente di vessare ulteriormente i cittadini, anzi ci obbliga, almeno moralmente di rendere meno gravosa la pressione fiscale.
Tutto ciò premesso e considerato.
Con il seguente emendamento i consiglieri firmatari propongono :
- non aumentare l’aliquota di base dell’imposta.
- una riduzione dell’aliquota per l’abitazione principale e pertinenze, fino al massimo dello 0,2 per cento determinando l’aliquota all’0,2 per cento;
- una riduzione dell’aliquota IMU per i fabbricati rurali ad uso strumentale fino al massimo dello 0,1 per cento.

Motta Sant’anastasia, 22 ottobre 2012
Maria S.Schillaci
Danilo Festa
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Vedi anche:
- Resoconto - Consiglio Comunale del 10 e 11 ottobre 2012 - VIDEO
- Resoconto - Consiglio Comunale del 25 e 26 settembre 2012 - VIDEO
- Resoconto - Consiglio Comunale del 20 settembre 2012 - VIDEO
- Resoconto - Consiglio Comunale del 5 settembre 2012 - VIDEO
Resoconto - Consiglio Comunale del 4 settembre 2012 - VIDEO
REGOLAMENTO sul funzionamento del Consiglio Comunale

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