martedì 28 febbraio 2012

Adunanza Consiglio Comunale - 5 Marzo 2012

Nell'adunanza del Consiglio Comunale di lunedì 5 marzo 2012 delle ore 19:00, presso l'aula consiliare del municipio di Piazza Umberto I, saranno trattati i seguenti
ORDINI DEL GIORNO:

- Preliminari di seduta.

- Approvazione “Regolamento per l’organizzazione e il funzionamento del Museo e concessione della sala al piano terra del Dongione Normanno”.

Non mancate!

lunedì 27 febbraio 2012

Giuseppe Di Stefano - Sicilia Bedda

Chissà se mentre la cantava pensava al suo paese natale?


Giuseppe Di Stefano (Motta Sant'Anastasia, 24 luglio 1921 – Santa Maria Hoè, 3 marzo 2008) è stato un tenore italiano.
Vedi biografia completa su wikipedia.

domenica 26 febbraio 2012

La discarica di Motta dagli occhi di Nino Di Guardo

"Sindaco per passione", un titolo come tanti altri, pensavo. L'autore è Nino di Guardo, primo cittadino di Misterbianco tra il 1988-89 e il 1993-2002. Uno dei tanti libri non letti che giacevano tra gli scaffali in casa di mia nonna. Lo guardavo con sufficienza, come sono solito fare con tutto ciò che non conosco. Poi la curiosità; lo sfoglio al contrario; scorro le immagini ed alla fine decido di leggerlo. Boom! Una botta. Un testo che non ti aspetti scorre veloce sotto gli occhi e Misterbianco improvvisamente diventa vicinissimo, più di quanto lo sia in realtà.
In prima battuta penso che il testo sia interessante e scritto in maniera chiara: lo ammetto, non sono due qualità che riconosco ai politici. Ma poi mi accorgo che c'è molto di più, informazioni dettagliate e accurate, quel tipo di informazioni che nessuno si sognerebbe di dire, figuriamoci di scrivere. E così, in un intero capitolo si susseguono i nomi e i cognomi che formano la geografia politico-mafiosa che gravita attorno la discarica di contrada Tiritì. Di Guardo parla dei "potenti", dei politici, delle minacce, della vita sotto scorta e tanto altro ancora. Una Gomorra nostrana, vicinissima e terribilmente familiare, anche nel suono dei nomi.
Il libro è stato pubblicato nel 2006, ma il capitolo che pubblico di seguito traccia una dettagliata cronostoria delle vicende che riguardano la discarica sin dai primi anni di attività.
Io vi consiglio caldamente di ritagliarvi 5 minuti: se qualcuno ha rischiato la propria vita per scrivere un pezzo della nostra storia, il minimo che possiamo fare è leggerlo.
A CUNTRASTARI PRINCIPI E PUTENTI…
Si chiama Tiritì, ma non è innocua come il saltellante nome potrebbe far pensare. È la gigantesca discarica posta a soli cinquecento metri dall’abitato di Misterbianco, di proprietà della famiglia Proto. Sequestrata nel ‘98 dall’Autorità Giudiziaria, perché i titolari erano finiti sotto inchiesta per associazione mafiosa, fu gestita, fino alla primavera del 2005, da un amministratore nominato dal Tribunale. Successivamente, l’impianto ritornò nelle mani dei proprietari, nel frattempo scagionati dalla pesante accusa.
La discarica, alla fine degli anni Settanta, cominciò a ricevere i primi rifiuti e, in pochi anni, decine e decine di comuni finirono per scaricarvi la propria immondizia.
Nel ’92 era stata chiusa a causa dei suoi fetidi miasmi. Per ottenere quel provvedimento avevamo protestato in tanti: la società civile, alcuni esponenti politici e anche il parroco Condorelli.
Nel ’97, con un provvedimento provvisorio, l’assessorato regionale al territorio le consentì di riaprire. Ma le cose provvisorie, come si sa, tendono a diventare definitive e così, ancora oggi, quell’impianto è in piena attività e continua, specie in estate, ad ammorbare il paese.

venerdì 24 febbraio 2012

Parco archeologico della Valle del Simeto - PROPOSTA DI REGOLAMENTO

Il costituendo Parco archeologico della Valle del Simeto interesserà i territori di diversi comuni. Tra questi vi è anche Motta Sant'Anastasia: sebbene accolga entro i propri confini una piccola ansa del fiume Simeto, l'area che la vede interessata è ben più ampia e ricomprende tutta la vallata dei Sieli con il relativo sistema collinare ed idrologico.
In questo periodo è al vaglio dei vari comuni una proposta di regolamento del Parco con relativa proposta di perimetrazione. Grazie all'interessamento del consigliere mottese Maria Santina Schillaci possiamo oggi pubblicare il regolamento che disciplina le attività all'interno del futuro Parco della Valle del Simeto. Sarà possibile capire come viene suddiviso il territorio, quali attività sono consentite, quali i divieti, chi amministra, ecc..
Pubblichiamo le scansioni del documento in formato *.jpg e la relativa digitalizzazione del testo. Per eventuali errori nella trasposizione automatica, fanno fede le immagini scansionate.
Il documento è aggiornato al 10 febbraio 2012 con le modifiche apportate dalla Soprintendenza ai BB. CC. AA. di Catania ed integra parte delle richieste formulate dai comuni coinvolti.

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Regione Siciliana Assessorato dei Beni Culturali e dell'identità siciliana 
Dipartimento dei beni culturali e dell'identità siciliana
PROPOSTA DI REGOLAMENTO INDICANTE MODALITÀ' D'USO, VINCOLI E DIVIETI
Servizio Parco archeologico della Valle del Simeto e delle aree archeologiche del comprensorio vallivo e dei Comuni limitrofi
(art. 20 sesto comma, L.R. 3 novembre 2000, n. 20)

TITOLO I 

NORME GENERALI

Art. 1 - Istituzione e finalità
1. E' istituito il Parco archeologico della Valle del Simeto e delle aree archeologiche del comprensorio vallivo e dei Comuni limitrofi
2. In conformità al comma 1 dell'art: 20 della L.R. 3 novembre 2000, n. 20, scopi e finalità del Parco sono la salvaguardia, la gestione, la valorizzazione, la conservazione e la difesa del proprio patrimonio, la conoscenza e la valorizzazione dei beni archeologici, ambientali e paesaggistici dei territori delimitati e in particolare persegue:
      a. l'identificazione, la conservazione, gli studi e la ricerca, nonché la valorizzazione dei beni archeologici e paesaggistico-ambieniali a fini scientifici, culturali e didattici;
      b. la promozione di iniziative e di attività d'informazione e sensibilizzazione al fine di suscitare ed accrescere, fin dall'età scolastica, la sensibilità del pubblico alla tutela del patrimonio e dell'ambiente;
3. Il tutto per favorire la crescita economica, sociale e culturale delle comunità residenti nonché per consentirne migliori condizioni di fruibilità. Il presente regolamento ne disciplina le modalità:
4. Fanno parte del Patrimonio del Parco il Museo regionale di Adrano, l'Area archeologica delle Mura dionigiane di Adrano, il dongione normanno di Paterno, le aree demaniali regionali.

giovedì 23 febbraio 2012

Lo strano caso delle registrazioni del Consiglio Comunale

Siamo a giorno 16 febbraio 2012. La seduta del consiglio comunale è già iniziata da un po'con tutti i consiglieri al gran completo (1). Prende la parola il consigliere Festa per chiedere che sia dato seguito ad una provvedimento consiliare riguardante l'installazione di una webcam in aula, così da permettere la diretta delle adunanze del Consiglio. Successivamente chiede che si proceda con la pubblicazione delle registrazioni audio delle precedenti sedute ed aggiunge, qui sta il punto della questione, che qualcuno ha parlato di pressioni da parte di certi consiglieri affinché ciò non avvenisse (2). Avete capito? Ci sarebbe qualche consigliere che non vuole fare sapere ai Mottesi cosa accade in Consiglio!

Il presidente Carrà, particolarmente scosso da questa affermazione, che se confermata minerebbe la credibilità del Consiglio stesso, afferma che si sarebbe occupato in prima persona della questione.
Il 21 febbraio 2012, ovvero cinque giorni dopo la denuncia del consigliere Festa, sul sito del comune appaiono pubblicate in un sol giorno ben 6 sedute di Consiglio.
Giorno 22 febbraio, vengono messe in rete altre 5 registrazioni
Vale la pena considerare che 11 sedute pubblicate in soli due giorni rappresentano un dato eclatante: da luglio 2011 a febbraio 2012 ne risultavano pubblicate appena 10 con una media poco più alta di una pubblicazione al mese. In due giorni si riesce a fare più di quanto non si sia fatto in sette mesi.

Questo episodio getta pesanti ombre sulla gestione dell'informazione comunale, in particolar modo quando questa riguarda i cittadini (3). Se la denuncia del consigliere Festa fosse provata, così come sembra essere, sarebbe di una gravità assurda, ed allo stesso modo risulterebbe grave se la pubblicazione delle sedute avesse subito un così ampio ritardo (4) a causa di svogliati impiegati che necessitano della "scossa" del presidente in persona per attivarsi.

Spero vivamente che qualcuno faccia chiarezza.

Note:
1) In quell'occasione la seduta di consiglio si è risolta in meno di un ora, ed ha visto la trattazione dei soli preliminari di seduta. In un ora si è passati dalla presenza di tutti i consiglieri alla mancanza di numero legale.
2) Spero che la trasposizione sia fedele a quanto proferito in aula, ma il senso dovrebbe essere quello. L'intervento è stato molto sintetico e non sono stati specificati nè i nomi di eventuali "informatori" nè quelli dei consiglieri coinvolti. Un signore seduto tra le fila del pubblico, irritato per la denuncia, si è sentito autorizzato a rispondere al consigliere Festa con un poco garbato "u primu si tu", ovvero "il primo sei tu" a non volere la pubblicazione delle sedute su internet. Questa citazione la riporto solo per sottolineare lo stato confusionale e dissociativo con cui vengono letti i fatti politici a Motta. Probabilmente senza l'attenzione del consigliere Festa non si sarebbe mai parlato nè di registrazioni audio, nè di webcam in aula.
3) Si tratterà di un caso, ma vale la pena ricordare che per i mesi di novembre e dicembre il sito del comune di Motta non ha pubblicato gli avvisi relativi alla convocazione di adunanze consiliari, limitando di fatto la possibilità dei cittadini di venirne a conoscenza.
4) Le ultime pubblicazioni riguardano le sedute avvenute tra giugno e agosto del 2011. Quindi, queste sono state pubblicate dopo ben sei-otto mesi di ritardo, quando ormai non sono utili ad alcun fine informativo.
5) Per consultare le sedute di Consiglio in registrazione audio si visiti il sito del comune all'indirizzo comune.mottasantanastasia.ct.it/ascolta-le-sedute-consiliari.html

Aggiornamento:
Nella settimana che va dal 21 al 28 febbraio 2012 sono state riversate online complessivamente ben 35 sedute, riuscendo così a pubblicare tutte quelle disponibili sino ad oggi. In una settimana si è riusciti a porre rimedio ad una imbarazzante ritardo che ormai si protraeva da mesi e mesi.

martedì 21 febbraio 2012

Adunanza Consiglio Comunale - 22 Febbraio 2012

Rendiamo noto che, su richiesta del Sindaco Angelo Giuffrida, è stata convocata una seduta STRAORDINARIA ed URGENTE del Consiglio Comunale per mercoledì 22 febbraio 2012 alle ore 18:30, presso l'aula consiliare del municipio di Piazza Umberto I. Saranno trattati i seguenti
ORDINI DEL GIORNO:

- Preliminari di seduta.

- Sistema regionale dei Parchi archeologici ex titolo II° L.R. 03/11/2000, n° 10 (errore, in realtà si tratta della legge regionale n° 20 del 2000, ndr.) - Proposta di perimetrazione Parco archeologico della Valle del Simeto.

- Approvazione modifica convenzione relativa alla realizzazione di un centro polisportivo in via Risorgimento, da realizzare su terreno censito in catasto al foglio 15, particella 130.

- Approvazione “Regolamento per l’organizzazione e il funzionamento del Museo e concessione della sala al piano terra del Dongione Normanno”.

Non mancate!

Fonte:
comune.mottasantanastasia.ct.it

lunedì 20 febbraio 2012

Motta Sant'Anastasia e il Piano Territoriale Provinciale

Il testo a seguire è stato elaborato nell'abito degli studi per la tesi di laurea in Ingegneria Edile-Architettura, studi  relativi ad una proposta progettuale per gli spazi pubblici ricadenti nel centro storico medievale di Motta Sant'Anastasia. Il post è pubblicato come ampliamento, integrazione ed approfondimento della suddetta tesi.

Università degli studi di Catania - Facoltà di Ingegneria - Corso di Laurea in Ingegneria Edile-Architettura

Autore: Carmelo Cesare Schillagi
Relatore: Prof. Ing. Sebastiano D'Urso
Co-relatore: Ing. Alessandro Lo Faro
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Inquadramento Socio-Territoriale
- Strumenti Urbanistici
-- Piano Territoriale Provinciale

La redazione del Piano Territoriale Provinciale (PTP) è prevista della legge regionale 9/86, che istituisce in Sicilia la Provincia Regionale. La Provincia regionale di Catania si è munita del relativo schema di massima nel 2001, aggiornato ufficialmente nel 2004 e ripreso nel 2009, ma non ancora perfezionato dall’approvazione. Nonostante tale strumento urbanistico non abbia raggiunto una forma definitiva, vale la pena analizzarne le intenzioni dichiarate negli elaborati grafici e nei documenti fin qui prodotti (1) .

Il PTP si configura come un piano d'area vasta, di livello intermedio tra comuni e regione, avente la funzione di:
- individuare gli indirizzi generali di assetto del territorio attraverso le principali vie di comunicazione;
- risolvere i problemi di localizzazione delle attrezzature di rilevanza sovracomunale;
- recepire le direttive o le prescrizioni dei piani settoriali regionali;
- coordinare le azioni prefigurate dai nuovi programmi di politica economica, dai piani settoriali provinciali e dai piani urbanistici di livello inferiore, attraverso un'adeguata e rigorosa interrelazione trasversale;
- indicare i sistemi dei servizi, le infrastrutture, i parchi, le riserve naturali e le altre opere pubbliche sovracomunali;
- determinare le prescrizioni e i vincoli prevalenti nei confronti degli altri piani del territorio provinciale (o sub-provinciale) e dei piani di livello inferiore.

Il PTP lavora entro i limiti della Provincia stessa e pertanto non vi è alcuna corrispondenza con gli ambiti individuati dal PTPR. Il piano provinciale di Catania si sviluppa sulla base della distinzione di tre aree di riferimento con stretta relazione ai confini comunali dei paesi interessati:
1) Area pedemontana jonica
2) Area metropolitana
3) Area calatina
Il territorio di Motta Sant’Anastasia ricade per intero all’interno dell’area metropolitana e pertanto non possiede collegamenti diretti con il calatino e l’area pedemontana jonica.

Individuazione delle aree all’interno del territorio provinciale catanese: pedemontana in verde, metropolitana in blu e calatino in rosso. Comune di Motta Sant’Anastasia in giallo.

Le problematiche affrontate dal PTP, così come emerge dagli elaborati testuali e grafici, riguardano quattro aree tematiche: Mobilità, Valenze socio-culturali, Ambiente, Economia. Di seguito riporteremo le letture e le indicazioni progettuali che riguardano Motta più da vicino.

Mobilità
La Provincia si è premurata di individuare le principali direttrici di mobilità esistenti che riguardano l'intero territorio provinciale e le interazioni con le altre province siciliane. Quelle che lambiscono l’area di Motta Sant’Anastasia e, quindi, possono interessare l’area d’intervento, sono:
- la jonica, lungo la costa del mar jonio, delimitata a nord ed a sud rispettivamente dai territori provinciali di Messina e Siracusa. Interagisce con essa, trasversalmente, la mobilità pendolare dell'Area metropolitana catanese (da e per la zona Etna-sud);
- la perietnea, tutt'attorno al vulcano Etna, da Catania a Riposto per Misterbianco, Paternò, Adrano, Bronte, Randazzo, Linguaglossa;
- la est-ovest, di collegamento con il centro e la parte occidentale dell'Isola, che si dispiega solo in minima parte nel territorio della provincia catanese, delimitata dal mar jonio e dal territorio della provincia di Enna;

Schema concettuale riguardante le direttrici di collegamento intraprovinciali. Fonte: PTP
Dalla lettura dei documenti si evince che il ruolo di Motta Sant’Anastasia è marginale all’interno della provincia, sebbene il suo territorio sia geograficamente baricentrico. Le previsioni progettuali sembrerebbero interessate a stabilire migliori collegamenti con le aree urbane e le stazioni ferroviarie nonché al potenziamento dei collegamenti con l’autostrada Catania-Palermo e la stazione NATO di Sigonella, allora fortemente legata al paese. Va aggiunto che alla data delle analisi (1996-2001) non esistevano ancora quella serie di centri commerciali (Etnapolis, Porte di Catania, Centro Sicilia, Ikea, ecc.) che hanno pesantemente ridisegnato gli assetti economici del territorio e, quindi, della mobilità.
Il capitolo relativo alla mobilità si conclude con la definizione delle linee strategiche d’intervento, riassunte nel seguente diagramma.
Linee strategiche d’intervento della mobilità nella provincia regionale di Catania.
Linee strategiche d’intervento della mobilitànella provincia regionale di Catania.
Con la ripresa dei lavori (2)  per il PTP nel 2009, lo studio della mobilità provinciale ha subito una positiva apertura rispetto le direttrici nazionali e sovranazioanli, tanto da cominciare a parlare di Corridoio Meridiano, della Piattaforma Territoriale Trans-nazionale tirreno-jonica (3) . Questa lettura è simile a quanto già illustrato a proposito della Città di Levante (4), pertanto si auspica il «ridisegno delle politiche di sviluppo del territorio siciliano nell'ottica dei nuovi ruoli lungo il Corridoio Meridiano».

Schema delle principali relazioni suggerite dal Corridoio Meridiano. Fonte: immagine riportata dal PTP.
Valenze socio-culturali
Il territorio della provincia di Catania conserva in ogni porzione di territorio memorie tangibili di antiche civiltà che oggi possiamo leggere attraverso i resti di costruzioni civili, militari e funerarie.
La valorizzazione di tale patrimonio rappresenta un tassello imprescindibile del Piano: è un occasione di arricchimento culturale, ma è anche un’importante opportunità economica, traino dell’intera offerta turistica siciliana.
Nell'ambito del PTP l'obiettivo primario è quello di evidenziare alcune imprescindibili esigenze e farle collidere con valutazioni di altra natura.

Emerge l'esigenza di formare una rete omogenea ed articolata che coordini i numerosi siti di interesse culturale sparsi sul territorio.
La Provincia regionale di Catania intende indicare le priorità di intervento e la normativa d'uso di tali beni per migliorarne la fruizione ed arricchire ogni sito di infrastrutture di servizio volte a rendere agevoli le visite .
Lo schema di massima rielabora per insiemi omogenei le proposte da mettere in atto all'interno del PTP: Beni archeologici, Beni architettonici, Beni museali, Centri storici, Beni librari.
Nella aggiornamento del 2004. viene immaginato un sistema di percorsi tra i principali siti archeologici. Tali itinerari “esclusivamente” rivolti all’offerta archeologica, penalizzano i centri come Motta Sant’Anastasia che, pur non potendo vantare la presenza di beni archeologici di interesse, dovrebbero essere nominati di diritto nell’itinerario dei castelli.

1) Itinerario degli Iblei
2) Itinerario della Valle dei Margi
3) Itinerario degli Erei
4) Itinerario dei Castelli
5) Itinerario etneo
6) Itinerario Catania
7) Itinerario Riviera dei limoni

Per il resto l’unica menzione riferita al paese di Motta Sant’Anastasia ricade all’interno del gruppo dei beni architettonici e serve a conferire priorità al possibile intervento. Si riporta la nota:
«Motta Sant’Anastasia: complesso dei monumenti della “motta” compresi entro la cinta muraria (torre, chiesa, case, mura, porte, strade).»
Le linee strategiche sugli elementi con valenza socio-culturale della provincia di Catania passano principalmente per una fase di conoscenza e catalogazione. Tale scelta risponde agli obiettivi primari del PTP, ovvero mettere a sistema tutte le informazioni in nostro possesso e quindi provare a leggere il territorio per indirizzare gli sviluppi futuri.


Schema riguardante le linee di intervento in ambito socio-culturale. Fonte: PTP, schema di massima 2004.
Ambiente
In campo ambientale il Piano si occupa da una parte delle emergenze naturalistiche e dall’altra di un insieme di criticità come i dissesti idrogeologici o il processo di smaltimento dei rifiuti. In entrambi i casi viene prevista un’adeguata rete di vincoli.
L’aspetto che maggiormente interessa il territorio mottese secondo il PTP riguarda i dissesti idrogeologi. L'analisi dello stato di fatto nella provincia di Catania è condotta distinguendo tra rischio idraulico e rischio di frana, fenomeni dichiarati dalla comunità scientifica, appunto, come dissesto idrogeologico: «In particolare vengono studiate sia le manifestazioni legate all'azione distruttiva dell'acqua (alluvioni, piene, esondazioni, etc.) sia quel complesso di fenomeni che pur avendo l'acqua come motore, coinvolgono movimenti superficiali di terreno» (5).
All'interno del territorio provinciale ricadono parzialmente sei bacini principali: Acate, Alcantara, Benante, Gela, S. Leonardo, Simeto. Motta accoglie al suo interno parte dell’alveo fluviale del Simeto, ma in via del tutto marginale e per tele motivo non risulta particolarmente coinvolto dai fenomeni legati alla regimentazione delle acque superficiali.
Il territorio provinciale è interessato da 310 sistemi franosi, di cui 111 vengono considerati stabilizzati, 166 sono quiescenti e 32 attivi. Di particolare rilievo è la situazione che interessa il comune di Motta Sant’Anastasia. A tal proposito il Ptp riporta le indicazioni del Piano Straordinario per l’Assetto Idrogeologico (6):
« Sono state cartografate n. 3 frane. Il territorio comunale, nonostante la morfologia piuttosto blanda, risulta interessato a tratti da fenomeni di erosione e di instabilità più o meno evidenti e accentuati, favoriti dalla litologia dei terreni affioranti e dalle vicende geologiche subite. La presenza infatti su vaste aree di terreni argillosi plastici ricoperti da depositi incoerenti permeabili, in cui ha sede una circolazione idrica, determina le condizioni predisponenti al dissesto. Questo si manifesta allorquando intervengono cause innescanti, quali un sensibile aumento del grado di imbibizione dei terreni, nonché un aumento dei carichi apposti su di essi e l'esecuzione di sbancamenti che creano condizioni di disequilibrio dei pendii. La presenza d'acqua nei depositi detritici grossolani sovrapposti alle argille determina condizioni di imbibizione e conseguente plasticizzazione di queste ultime. I deflussi sorgentizi che scaturiscono alla sommità dei pendii contribuiscono nel determinare la costante imbibizione dei terreni argillosi .Per quanto riguarda il centro abitato l'incremento dell'edificazione alla sua periferia ha determinato locali sovraccarichi che possono avere influito sull'equilibrio naturale dei pendii sottostanti, comportando movimenti di masse più o meno accentuati. I lavori di sbancamento realizzati lungo i pendii influiscono certamente nel determinare un turbamento del predetto equilibrio. Gli esempi più vistosi di questo genere di fenomeni si rilevano sul versante orientale dell'abitato e lungo il pendio sottostante che degrada verso il Vallone dei Sieli. Le evidenze sono rappresentate da crepacciature più o meno ampie sui pendii costituiti da terreni argillosi e da fessurazioni sui muri di contenimento dei materiali sciolti che ricoprono le argille. Nell'insieme si configurano delle aree più o meno estese e contigue soggette a lenti movimenti di masse di terreno verso il fondo valle. Dette aree sono state già da tempo riconosciute e soggette a vincolo idrogeologico.
Da segnalare, sempre nell'ambito dei fenomeni geomorfologici, le forme di intensa erosione a calanchi di contrada Sieli -Valanghe d'inverno che creano un paesaggio brullo e inospitale, il quale prelude a forme di grave dissesto se non si interviene con sistemazioni adeguate, idonee a frenare i processi erosivi. Tali fenomeni, anche se molto meno accentuati per la differente natura dei terreni, si riscontrano al limite settentrionale del territorio lungo l'allineamento collinare che delimita a sud la vallata di Misterbianco. In data 2 agosto 1999, il Comune di Motta S. Anastasia comunica che tra i movimenti franosi quello più significativo si è verificato nel 1983 ed ha interessato tutto il costone ad iniziare dall'ingresso cittadino (nei pressi del cimitero) fino a sud (Via Vittorio Emanuele). Detto fenomeno è stato oggetto d'intervento di sistemazione idraulico-valliva ad opera della Regione Siciliana, con la realizzazione di pozzi drenanti e muri di contenimento con tiranti. L'ultimo evento franoso, in ordine di tempo, si è verificato nel 1996 ed ha interessato l'abitato all'altezza del cimitero comunale sulla strada provinciale all'innesto con C.so Sicilia. In corrispondenza di detta zona si notano avvallamenti e deformazioni del manto stradale che denunciano uno stato di dissesto dovuto presumibilmente anche all'infiltrazione di acque meteoriche, ma che comunque segnano l'elevato rischio cui è posta la zona. »
Il PTP propone una serie di interventi da eseguire in condizioni di emergenza nelle varie aree analizzate, strettamente legate ad una classificazione per tipologie di frane: frane di crollo, di scivolamento (n. 5 interventi previsti per Motta), di colamento, miste, di degradazione superficiale del suolo, esondazioni.

Scheda riepilogativa delle categorie di intervento relative ai diversi tipi di frana. Fonte: PTP
Altro obiettivo nella redazione del Piano è la corretta gestione del problema dei rifiuti. Sulla base di specifiche indicazioni della Comunità Europea, è necessario prevedere differenti forme di gestione dei rifiuti. Secondo la priorità bisogna attuare: in via primaria la riduzione delle quantità di rifiuti prodotti; incentivare il riciclaggio dei materiali da preferire al recupero di energia a mezzo termo-valorizzazione; in fine e come ultima alternativa lo smaltimento ( inteso come conferimento in discarica) con ruolo marginale, addirittura da evitare a regime. Si precisa pertanto che: «il conferimento dei rifiuti in discarica è la forma “peggiore” di trattamento degli stessi».

Localizzazione della discarica di contrada Tiritì rispetto il centro abitato ed i confini comunali
Sul territorio di Motta Sant’Anastasia, in contrada Tiritì, giace una delle più grandi discariche della Sicilia, ancora attiva e addirittura in fase di ampliamento. Nessuna indicazione o indirizzo progettuale viene suggerito dal PTP, né tantomeno viene menzionata o localizzata se non come generica “criticità” nella tavola Area Metropolitana criticità ed indirizzi progettuali.
Negli ultimi anni le problematiche legate all’impianto mottese si sono via via ampliate in ordine a presunte irregolarità nella localizzazione ed alla cattiva gestione del ciclo dei rifiuti. Il casus belli che ha mosso parte della popolazione mottese e misterbianchese è arrivato con una nota dell’ARPA (7) (Agenzia Regionale Protezione Ambiente) del 26 luglio 2011: la struttura territoriale di Catania ha annunciato il superamento del limite di attenzione in merito alle polveri sottili. Sebbene i controlli successivi abbiano dimostrato il rientro nella norma di tali valori, gli animi all’interno degli enti comunali non si sono smorzati, tanto da arrivare a paventare il ritiro in autotutela dell’autorizzazione all’ampliamento della discarica da far valere presso gli uffici della Regione. Solo l’intervento (8)  della provincia, nella figura dell’assessore alla politiche dell'ambiente e del territorio, dei tecnici dell’ARPA, dei responsabili della discarica e dei rappresentanti degli enti comunali, è riuscito a fare chiarezza e prendere decisioni per il futuro. Un tavolo tecnico si premurerà di analizzare i dati e concertare futuri interventi di prevenzione. Inoltre, sarà l’occasione per analizzare per la prima volta un parametro che richiede competenze parecchio specializzate: la puzza. Gli abitanti di Misterbianco da anni accusano tale problematica trovandosi a ridosso dell’impianto (circa 800 metri in linea d’aria). Dall’altra parte, il comune di Motta Sant’Anastasia è interessato marginalmente da tali fenomeni (in qualche caso la zona nord-est) ma vi è la preoccupazione che l’eventuale ampliamento verso il centro abitato possa peggiorare la situazione.
Vale la pena ricordare che la localizzazione della discarica sul territorio mottese ha fruttato nell’ultimo anno oltre due milioni di euro, somma trattenuta dalla Regione ed erogata al comune sotto forma di fondi royalties vincolati alla realizzazione esclusiva di opere di mitigazione ambientale.
Rimane perciò aperta la “questione discarica”, almeno fin quando non si avranno rassicurazioni in merito alle ripercussioni sulla salubrità dell’aria, fermo restando da parte dei cittadini un netto “no” all’ampliamento. A tale proposito viene auspicata l’istituzione di un’area di interesse naturalistico che possa ricomprendere l’intera vallata dei Sieli e, quindi, bloccare la discarica. Il PTP si occupa di quelli che vengono definiti siti di interesse naturalistico e sottoposti a diversi vincoli secondo la loro natura giuridica. Nello specifico si distingue tra: parchi (es. Parco dell’Etna), riserve, siti di interesse comunitario, zone di protezione speciale e parchi urbani e suburbani.
Sebbene si susseguano le notizie (9) dell’istituzione di un non meglio specificato “Parco dei Sieli”, non vi sono riferimenti nella documentazione del PTP. Per il momento le zone interessate vessano in stato di totale incuria, tra la discarica di contrada Tiritì e quelle abusive, tra depuratori rotti e canali fognari a cielo aperto.

Immagini scattate nell’agosto del 2011 nelle colline dei Sieli. La prima mostra un rivolo di liquami che scorre sulla superficie di una strada di campagna (via Montalto); la seconda un deposito abusivo di rifiuti (via Acqua Nova). In entrambe si può ammirare all’orizzonte la vetta del Poggio della Guardia. Foto: Pino Schillagi.
La vallata dei Sieli è intimamente legata al centro storico di Motta Sant’Anastasia, non perché esistano degli stretti collegamenti viari o territoriali, bensì per il rapporto visivo che intercorre tra i due. La panoramicità della zona “ponte” e del borgo medievale dipendono essenzialmente da “ciò che guardano”. Da lontano le colline mantengono intatto il loro fascino naturalistico; la vetta più alta, il Poggio della Guardia, diventa un punto di riferimento-orientamento nella geografia del paese, insieme al neck che funge da baricentro, l’Etna a nord e la piana di Catania a segnare il sud. Per tali motivi la salvaguardia e il recupero del centro storico mottese non possono prescindere dalla tutela dei territori circostanti; l’istituzione giuridica di un sito di interesse naturalistico potrebbe rappresentare un ottimo punto di partenza.

Sistema collinare dei Sieli ripresi dal satellite. Si possono leggere ed individuare le brulle colline frammiste ad impianti di smaltimento rifiuti e cave di argilla. Fonte: Google Map.
Le linee strategiche d’azione del PTP sotto il profilo ambientale possono in definitiva essere riassunte nei diagrammi seguenti:

Linee strategiche d’azione in campo ambientale. Fonte: PTP.
Economia
In ambito economico il PTP (schema di massima del 2004) contiene un’interessante lettura dei fenomeni che interessano la provincia nel suo complesso, ma senza scendere in ambito locale-comunale. Il documento non contiene, però, le modificazioni subite dal territorio a seguito della nascita dei nuovi centri-distretti commerciali: modifiche alla strutture geopolitiche e geoeconomiche di primaria importanza. Motta Sant’Anastasia è stata pesantemente coinvolta da queste mutazioni e pertanto non è difficile affermare che il PTP, così come attualmente disponibile, non è uno strumento di particolare rilievo ai fini dell’analisi territoriale-economica dell’area e, quindi, ai fini dei nostri studi. Vale la pena scorrere rapidamente alcune delle linee strategiche d’azione per singoli settori d’intervento:
Linee strategiche di intervento in campo economico. Fonte: PTP, schema di massima 2004.
Note:
1) AAVV, “Piano Territoriale Provinciale Di Catania”, Provincia regionale di Catania, Pianificazione Territoriale, ultima consultazione 26/10/2011.
AAVV, “Pianificazione Paesaggistica della Regione Siciliana, Piani Paesaggistici non vigenti: Catania”,
Regione Siciliana, Assessorato dei beni culturali e dell’identità siciliana, ultima consultazione 26/10/2011.
2) AAVV, “Piano Territoriale Provinciale Di Catania”, ibidem.
3) AAVV, “Snodo della piattaforma transnazionale Tirreno-jonica”, Provincia regionale di Catania, Progetto Territorio, ultima consultazione 26/10/2011.
4) Scarpinato Marco, “La Città del Levante”, Uruk, Overview on architecture, n.1, ottobre 2010, pp. 4-5, 12-13, 28-29.
5) AAVV, “Piano Territoriale Provinciale Di Catania”, ibidem.
6) AAVV, “Decreto 4 luglio 2000, Piano Straordinario per l’Assetto Idrogeologico”, Regione Sicilia, Gazzetta Ufficiale, ultima consultazione 31/10/2011.
7) Schillagi Carmelo Cesare, “La discarica al Consiglio Comunale - Aggiornamento #1”, Motta Sant’Anastasia - Blog, ultima consultazione 31/10/2011.
8) Schillagi Carmelo Cesare, “Incontro sulla Discarica con: ARPA, Oikos, Provincia, Comuni”, Motta Sant’Anastasia - Blog, ultima consultazione 31/10/2011.
9) Durante una visita (2009) alla sede della Soprintendenza dei Beni Culturali e Ambientali di Catania è stato possibile osservare una mappatura digitale del eventuale area soggetta a vincolo della valle dei Sieli. In una relazione pubblica di fine 2011 è stata presentata dal Comune il progetto di inserimento della valle dei Sieli in un futuro ed eventuale “Parco della Valle del Simeto”. Per approfondimenti vedi Cicciarella Giorgio,“Il Parco della Valle del Simeto: emergenze e perimetrazione”, La Sicilia, edizione catanese, 26 Novembre 2011, Catania , pagina 43.
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Approfondimento tesi - post pubblicati:

-INQUADRAMENTO SOCIO-TERRITORIALE
----- Territorio
----- Urbanistica del comprensorio mottese
----- Urbanistica di Motta
----- Cultura e Turismo
-- Strumenti Urbanistici
--- Piano Territoriale Paesistico Regionale
--- Piano Territoriale Provinciale

domenica 19 febbraio 2012

Motta Sant'Anastasia e il Piano Territoriale Paesistico Regionale

Il testo a seguire è stato elaborato nell'abito degli studi per la tesi di laurea in Ingegneria Edile-Architettura, studi  relativi ad una proposta progettuale per gli spazi pubblici ricadenti nel centro storico medievale di Motta Sant'Anastasia. Il post è pubblicato come ampliamento, integrazione ed approfondimento della suddetta tesi.

Università degli studi di Catania - Facoltà di Ingegneria - Corso di Laurea in Ingegneria Edile-Architettura

Autore: Carmelo Cesare Schillagi
Relatore: Prof. Ing. Sebastiano D'Urso
Co-relatore: Ing. Alessandro Lo Faro
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Inquadramento Socio-Territoriale
- Strumenti Urbanistici
-- Piano Territoriale Paesistico Regionale

Il Piano Territoriale Paesistico Regionale è lo strumento deputato alla gestione dell’intero territorio regionale tramite la promozione di azioni di sviluppo, nonché di tutela e di valorizzazione dei beni culturali e ambientali in coerenza con le politiche nazionali e regionali. La messa a sistema di tutte le conoscenze relative alla regione persegue l’obiettivo di evitare ricadute in termini di spreco delle risorse, degrado dell’ambiente, depauperamento del paesaggio regionale.
Le Linee Guida del PTPR della Sicilia sono state approvate il 21 maggio 1999. Queste suddividono la Sicilia per “aree” ovvero ambiti di studio differenziati sulla scorta degli assetti territoriali e delle zone climatiche. Ad ognuna di questi corrisponderà un relativo piano paesistico sovra provinciale (attualmente pochi risultano approvati). Vengono individuate 18 aree come di seguito riportato:

1) Area dei rilievi del trapanese
2) Area della pianura costiera occidentale
3) Area delle colline del trapanese
4) Area dei rilievi e delle pianure costiere del palermitano
5) Area dei rilievi dei monti Sicani
6) Area dei rilievi di Lercara, Cerda e Caltavuturo
7) Area della catena settentrionale (Monti delle Madonie)
8) Area della catena settentrionale (Monti Nebrodi)
9) Area della catena settentrionale (Monti Peloritani)
10) Area delle colline della Sicilia centro-meridionale
11) Area delle colline di Mazzarino e Piazza Armerina
12) Area delle colline dell’ennese
13) Area del cono vulcanico etneo
14) Area della pianura alluvionale catanese
15) Area delle pianure costiere di Licata e Gela
16) Area delle colline di Caltagirone e Vittoria
17) Area dei rilievi e del tavolato ibleo
18) Area delle isole minori.

 Suddivisione della Sicilia per aree ed evidenziazione della 13 (arancione scuro) e della 14 (arancione chiaro). Fonte: PTPR 
Il comune di Motta Sant'Anastasia ricade in due distinti ambiti regionali entrambi con piani non vigenti: a nord l’area del cono vulcanico etneo e sud l’area della pianura alluvionale catanese. Tali ambiti hanno caratterizzazioni profondamente diverse nate in primo luogo dalle condizioni orografiche opposte: da una parte l’Etna, ovvero il rilievo più alto della Sicilia, dall'altra la piana di Catania. Motta Sant'Anastasia si pone sulla linea di confine e di fatto ne ingloba entrambe le realtà territoriali, economiche e sociali.

 Individuazione del territorio di MottaSant’Anastasia sulla mappatura del PTPR. Fonte: PTPR.
Prima di procedere con l’analisi del territorio mottese sulla scorta degli elaborati del PTPR, vale la pena spiegare l'impostazione concettuale che soggiace al lavoro stesso. L’oggetto generico di studio, la regione Sicilia, viene suddiviso per “Sistemi” così come di seguito riportato.

SISTEMA NATURALE
- ABIOTICO, relativo a fattori geologici, idrologici e geomorfologici ed i processi di conformazione fisica del territorio;
- BIOTICO, comprendente flora e fauna e i relativi processi dinamici.

SISTEMA ANTROPICO
- AGRO-FORESTALE, concernente i fattori biotici e abiotici che influenzano la produzione agraria, zootecnica e forestale;
- INSEDIATIVO, comprende i processi urbano-territoriali, socio-economici, istituzionali, culturali e le loro relazioni.

Le linee guida fornite dalla regione per la formazioni del piano comprendono diverse tavole grafiche e un documento descrittivo suddiviso in 3 parti: relazioni illustrative, indirizzi normativi, elenco dei beni culturali ed ambientali. Le carte tematiche sono 17 e riguardano i seguenti argomenti:

1) Carta dei complessi litologici
2) Carta geomorfologica
3) Carta della vegetazione reale
4) Carta della vegetazione potenziale
5) Carta dei biotopi
6) Carta del paesaggio agrario
7) Carta dei siti archeologici
8) Carta dei centri e dei nuclei storici
9) Carta dei beni isolati
10) Carta della viabilità storica
11) Carta delle componenti primarie morfologiche del paesaggio percettivo
12) Carta dei percorsi panoramici
13) Carta della intervisibilità costiera
14) Carta della crescita urbana
15) Carta delle infrastrutture
16) Carta dei vincoli paesaggistici
17) Carta istituzionale dei vincoli territoriali

Esempio di carta tematica e relativo ingrandimento. Carta della geomorfologia. Fonte: PTPR
Dall’analisi delle carte si riescono ad ottenere diverse informazioni circa la struttura territoriale su cui insiste il comune di Motta Sant’Anastasia. La Carta della crescita urbana aiuta ad individuare i centri storici e a capirne lo sviluppo nei secoli.
L’area di nostro interesse riveste un ruolo fondamentale nella storia della geopolitica del mediterraneo. Importanti per la definizione degli assetti urbani risultano gli insediamenti e le dominazioni protrattisi fino al medioevo, ma è con i Normanni (XI secolo) e l’introduzione della struttura del latifondo che vengono gettate le basi per gli sviluppi successivi, leggibili ancora oggi. È in questo frangente che nasce Motta con il suo atto costitutivo: il dongione. Durante la dominazione sveva (1194-1250) di Federico II ha inizio un processo di modificazione del sistema territoriale. Particolarmente segnato è il Val di Noto, dove la struttura dell’insediamento normanno caratterizzata dalla dicotomia tra casali sparsi e centri cessa di esistere, dando slancio ai sistemi di latifondi accentrati e fortificati, successivamente divenuti feudi fino al 1415 con la nascita del vice-regno spagnolo. Gli eventi catastrofici del seicento, eruzione dell’Etna e terremoto del val di Noto, costringono al ridisegno di grandi centri, Catania in testa, ma non si hanno notizie circa le ripercussioni sul territorio mottese. Nel 1817, sotto il Regno delle Due Sicilie, viene abolita la secolare ripartizione dell’Isola in tre Valli ed attuata la divisione in 7 Intendenze.
La carta evidenzia lo sviluppo radiale dei centri pedemontani isolati, mentre l’area metropolitana si espande compattamente a macchia verso settentrione. Motta rientra nella prima categoria e a tutt’oggi si presenta autonoma dal “ring” catanese.


Carta dello sviluppo urbano, area dell’hinterland del catanese. Fonte: PTPR
Le quattro carte della geomorfologia, del paesaggio agrario, dei siti archeologici e dei vincoli risultano intimamente legate tra loro. Vale la pena riportarne qualche passaggio significativo.
Il settore orientale della Sicilia è caratterizzato dal complesso vulcanico etneo con la struttura tipica degli apparati eruttivi. Sull’Etna i pendii meno accidentati si trovano sulla superficie superiore delle grandi colate laviche mentre l’andamento ripido a rilievi isolati è propria degli apparati vulcanici misti, ossia dei coni principali e secondari costruiti in tempi diversi. Tra questi figura il neck di Motta Sant’Anastasia, uno degli ultimi baluardi a sud della realtà vulcanica che si innesta sulla pianura alluvionale di Catania.

Il neck di basalto lavico che si erge sulle campagne argillose dei Sieli rappresenta il momento di passaggio tra l’area vulcanica e la piana di Catania. Fonte: Pino Schillagi
Il quadro sistematico dei vincoli esistenti è finalizzato allo scopo di accertare e valutare le “interferenze” fra PTPR e strumenti urbanistici vigenti. Il monte Etna, compresa l'ampia fascia che lo circonda e che arriva fino alla costa, risulta soggetto a vincolo vulcanologico secondo la legge 431/85; la stessa legge vincola le aree boschive che sorgono sui suoi versanti. A tali vincoli si sovrappone quello relativo al Parco regionale dell'Etna. Aree di interesse archeologico, tutelate ancora dalla legge 431/85 punteggiano la costa tra Catania ed Acireale e alcune zone interne che ricadono nei territori di Paternò, Adrano, Biancavilla. Motta risulta defilata rispetto questi vincoli; pochi i reperti archeologici menzionati e spesso invisibili in loco.

Luogo
Tipologia
C.da Acquanova
Resti di probabile eta' romana.
C.da Ardizzone
Necropoli di eta' greca.
Scalidda, neck
Rinvenimenti di eta' romana.
C.da Tiriti'
Resti di acquedotto romano.
Viale della Regione
Necropoli di eta' greca.
Elenco dei beni archeologici rinvenuti sul territorio di Motta Sant’Anastasia. Fonte: PTPR

Riprendendo il discorso generale è necessario notare come il clima dell’Etna, piuttosto umido soprattutto sul versante settentrionale, fa si che il paesaggio dell’ambito 13 sia dominato per lo più da aree boschive: faggeti, querceti e formazioni di pini. Tra le colture maggiormente diffuse troviamo quella dell'ulivo e il pistacchio nella zona di Bronte. Circoscritte aree del cono vulcanico sono inoltre dedicate alla viticoltura. Le aree collinari interne si prestano alle colture arboree, prevalentemente come seminativi arborati nel territorio comunale di Motta Sant'Anastasia. La fascia costiera e il versante sud dell'Etna invece, in virtù della mitezza climatica, sono caratterizzate dalla presenza massiccia di agrumeti, come Motta del resto. Alcune zone della Piana di Catania infine, grazie alla disponibilità d'acqua, si prestano alle colture ortofloricole, che rientrano nell'ambito del paesaggio delle colture erbacee.

Di particolare importanza risulta essere la carta dei beni sparsi, ovvero relativa a quegli “elementi connotanti il paesaggio siciliano, sia esso agrario e rurale o costiero e marinaro, costituiti da una molteplicità di edifici e di manufatti di tipo civile, religioso, difensivo, produttivo, estremamente diversificati per origine storica e per caratteristiche architettoniche e costruttive”. Nel Territorio di Motta Sant’Anastasia ne vengono menzionati ben 28. Di seguito vengono riportati i nomi e le coordinate del sistema U.T.M. per l’individuazione sul territorio.

Bene isolato
X
Y
Cimitero di Motta S. Anastasia
497447
4153132
Masseria Femmina Morta
496474
4154368
Masseria Ninfo
498433
4153420
Fattoria Tenerelli
495785
4147506
Masseria Condorelli
496241
4150640
Masseria Condorelli
496272
4150546
Masseria Fontanazza
496711
4146849
Masseria Francaviglia
496917
4149657
Masseria Francaviglia
496296
4148443
Masseria Giuffrida
498914
4148033
Masseria Imbarcato
496942
4149370
Masseria Labruzzi
497969
4148935
Masseria Mendolo
499222
4149877
Masseria Moncada
498359
4147902
Masseria Montera
496316
4147254
Masseria Moretti
498378
4150299
Masseria Mustazzo
497803
4147503
Masseria Ospedale
496953
4148148
Masseria Paterno'
498903
4148926
Masseria Pezza Bianca
497420
4148568
Masseria Rinazzi
498572
4149661
Masseria S. Lucia
496912
4149015
Masseria Scire'
495289
4148647
Masseria Spitticchio
498314
4147723
Masseria Tenerelli
496173
4147771
Masseria Torrisi
497202
4146681
Masseria Trazzera
496357
4149541
Palazzo Palazzello
495945
4146883
Elenco dei beni sparsi sul territorio di Motta Sant’Anastasia e relative coordinate U.T.M.. Fonte: PTPR

Scorrendo l’elenco precedente non è difficile capire come la struttura della masseria abbia fortemente caratterizzato le campagne meridionali di Motta. Queste rispondevano alla tipica suddivisione feudale del territorio, nonché all’esigenze agricole, abitative e difensive. Sebbene inserite a pieno titolo nella storia sovraordinata della piana di Catania, poche sono le informazioni che le riguardano in dettaglio.
Di questo ingente patrimonio edilizio oggi è possibile leggere solo alcuni tratti sopravvissuti alle modificazioni architettoniche ed urbanistiche. È interessante notare come sia ancora visibile il fitto reticolo di strade che un tempo congiungeva i micro mondi delle masserie, sebbene oggi le gerarchie stradali si siano modificate a favore degli assi di attraversamento principale che dal paese di Motta Sant'Anastasia portano alla piana di Catania e quindi all'autostrada Catania-Palermo, alla base Nato di Sigonella e ai vari centri commerciali. Questa condizione è leggibile nelle carte storiche; le carte catastali e gli IGM degli anni 20-30 mostrano ancora una situazione invariata rispetto al più lontano passato ma in seguito diverranno testimoni dei cambiamenti sopra descritti. Gli anni del passaggio ai mezzi di trasporto gommati hanno segnato la modificazione di certi assi stradali rispetto ad altri: alcuni di questi non sono mai stati asfaltati; altri giacciono in stato di abbandono.

Quadro d'unione delle mappe catastali del 1930 con indicazione della viabilità principale e individuazione degli assi principali che oggi interessano il territorio mottese.
L'attuale progettazione urbanistica delle aree a sud di Motta Sant'Anastasia non contempla l'ipotesi di un riuso o della rivitalizzazione della realtà storica-contadina, bensì auspica la realizzazione di un nuovo centro commerciale “outlet” (1)   come motore di sviluppo e rinascita da innestare sulla Catania-Palermo in un'ottica in cui ogni paese dell'interland catanese sembra averne uno “proprio”. 
Come sottolineato nei paragrafi precedenti in relazione all’offerta culturale e turistica di Motta, va ricordato che la Regione si occupa anche di beni astratti redigendo un apposito Registro delle Eredità Immateriali. Tale disciplina soggiace alla “Convenzione per la Salvaguardia del Patrimonio Culturale Immateriale”, approvata dall’UNESCO il 17 ottobre 2003. Le Eredità Immateriali o Intangible Cultural Heritage vengono definite come «l’insieme delle pratiche, rappresentazioni, espressioni, conoscenze e tecniche –nella forma di strumenti, oggetti, artefatti e luoghi ad essi associati- che le comunità, i gruppi e in alcuni casi gli individui, riconoscono come parte del loro patrimonio culturale».
Il REI è suddiviso in quattro libri: il Libro dei Saperi; il Libro delle Celebrazioni; il Libro delle Espressioni; il Libro dei Tesori Umani Viventi. Motta compare nel secondo libro grazie al tradizionale Pranzo dei Virgineggi inserito nelle celebrazioni di marzo per la figura di San Giuseppe, nonché alla più famosa Festa di Sant’Anastasia.

Note:
0) Tutto il materiale relativo alle Linee Guida del Piano Territoriale Paesistico è disponibile sul sito della Regione Siciliana.
1) Tale ipotesi è stata descritta diverse volte dall'attuale sindaco di Motta Sant'Anastasia, Angelo Giuffrida, ed inoltre è stato oggetto di discussione in aula consiliare. Per ulteriori informazioni sulle ultime vicende riguardanti il progetto dell’Outlet vedi Giorgio Cicciarella ,“Divide il progetto di un outlet a Palazzello. Consiglieri favorevoli, commercianti contrari”, LA SICILIA, edizione catanese ,18 Dicembre 2011, Catania , pagina 50.

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Approfondimento tesi - post pubblicati:

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----- Urbanistica del comprensorio mottese
----- Urbanistica di Motta
----- Cultura e Turismo
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