venerdì 23 marzo 2012

Disservizi AST - Trasporto pubblico da incubo


Giorno 13 marzo 2012 sul gruppo facebook del Centro Giovanile di Motta Sant'Anastasia ho pubblicato il seguente post:
SEGNALATE I DISSERVIZI DELL'AST
Visto che l'AST ha avuto l'accortezza di lasciarmi a casa ne approfitto per fargli guerra. Il servizio di trasporto pubblico a Motta non funziona, c'è ben poco da fare e nell'ultimo periodo tenta di superare nuovi ignominiosi record. Le corse saltate si sprecano (poi in orario non-scolastico non ne parliamo); il ritardo per molti autisti è una sorta di prassi; l'anticipo è d'obbligo per gli autisti che di sera fanno le tratte da Motta verso Catania (mischini, s'ana ricogghiri a casa, o no?); i percorsi tra Misterbianco e Catania cambiano con una certa regolarità e seguono tragitti irreali (le fermate di conseguenza cambiano continuamente) ; molte vetture sono delle trappole di lamiera arrugginita. A questo si aggiunge la beffa: il prezzo del biglietto è aumentato ma in compenso è quasi impossibile trovarlo nei tabaccai. Hanno avuto la brillante idea di disabilitare alcune corse fondamentali (tipo 9:15) nonchè il servizio reclami con call center, quindi se l'autobus non passa non vi rimane che sbattervi la testa su un muro. Tutto questo potrebbe rientrare nel quadro clinico di un'azienda di trasporti semplicemente incapace, come molte altre se ne trovano in Sicilia e in Italia. Ma se siete veri Mottesi, sapete che l'AST eccelle in quanto a nefandezze e non teme rivali. Gli autisti ormai fumano a bordo della vettura senza neanche l'accortezza di tenere un mezzo finestrino aperto; parlano quasi sempre al cellulare (e sottolineo il quasi sempre), anche con i funzionari della loro stessa azienda; si infastidiscono per una domanda e rispondono male (a volte umiliandole) alle persone anziane. E fin qui, qualcuno potrebbe pensare che si tratti di semplice maleducazione personale. Poi ci sono gli innumerevoli casi in cui la bestia umana prende di mira l "AMICO BELLO" così di solito si rivolgo ai numerosi passeggeri di colore che risiedono tra Motta e Misterbianco. Ho visto cose assurde nei loro confronti fino all'ultima volta che sono sceso a Catania, una settimana fa. Per fortuna che si difendono bene da soli, ma non sono mancate le occasioni in cui io o altri passeggeri abbiamo dovuto prenderne le difese.
Quindi? Quindi ho messo un box nel mio blog per segnalare ogni disservizio causato da questa simpatica azienda in modo da tenere il polso della situazione e capire qual è la portata del fenomeno. In base ai risultati vedremo come agire e come far sentire la nostra voce. Fate le segnalazioni con giudizio ed esclusivamente con informazioni veritiere.
(ps: sottoscrivo e firmo ogni singola parola di quanto ho scritto, sapete meglio di me che è tutto vero.)

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Da quel post sono passati ben 10 giorni e a mio malgrado ho dovuto rilevare che la questione sembrava non interessare minimamente i ragazzi, i giovani che ogni giorno utilizzano l'autobus come mezzo di trasporto, tanto che sul blog non è stato segnalato alcunché. Il sospetto di aver esagerato si è impossessato di me in questi giorni, poi fortunatamente sono andato ad una seduta del Consiglio Comunale di Motta è ho appreso che qualcun altro condivideva la mia visione e che qualcosa si era mossa nonostante la pigrizia, chiamiamola pigrizia, dei ragazzi (per inciso, in altri paesi siciliani i ragazzi sono andati ad occupare il proprio comune difronte all'ennesimo disservizio dell'azienda trasporti).
Nel tentativo estremo di riassumere la vicenda potremmo dire che il consigliere Consoli ha sollecitato l'amministrazione ad occuparsi dei disservizi AST ottenendo come risposta quella del vicesindaco Zuccarello che affermava di aver provveduto, nei giorni precedenti, ad inoltrare ben tre denunce agli organi competenti: la prima all'indirizzo dei Carabinieri per sospensione di servizio pubblico; la seconda denuncia al Prefetto di Catania (credo) e la terza non ricordo. Ad ogni modo di denunce si parlava e di sospensione di servizi pubblici, quanto basta per iniziare ad affrontare correttamente il tema AST. Ho appreso in quell'occasione, ma forse fuori dall'aula consiliare, che uno dei contenuti principali delle denunce fosse l'estromissione dell'azienda AST a favore di qualche altra società di trasporti pubblici più competente. Insomma, un bel calcio nel culo.
Il vicesindaco ha inoltre riferito che l'AST si giustifica dicendo che i disservizi sono causati dalla mancanza di fondi per l'acquisto del carburante. A tal proposito ripropongo un mio commento già postato su facebook:
in un articolo l'AST si difende dicendo che gli mancano i soldi perchè i comuni non pagano, ma mi chiedo quanto si debba pagare affinchè i loro autisti da razzisti e cafoni si trasformino in persone civili. Cara AST, non è solo questione di soldi!!!
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Rimane da fare un'ultima cosa, ovvero farvi leggere l'articolo di giornale segnalatomi dal consigliere Festa apparso qualche giorno fa sulle paggine del quotidiano La Sicilia:

LA RABBIA NEI PICCOLI COMUNI

Martedì 20 Marzo 2012 - Il Fatto, pagina 5 - La Sicilia

Catania. Da San Giuseppe Jato a Floridia, passando per Siracusa, Augusta, Ragusa, Mascalucia, Pedara, Motta Sant'Anastasia. Decine di centri - grandi, medi e piccoli - di tutta la Sicilia accomunati dal medesimo copione: disservizi nel trasporto pubblico, manifestazioni di massa dei cittadini in municipio. E i sindaci, assolutamente incolpevoli ma spesso naturali destinatari di ogni protesta, che scrivono all'Ast e alla Regione. Tutti la stessa cosa: pendolari, studenti e anziani appiedati per corse tagliate senza alcun preavviso, orari concepiti per il trasporto scolastico sempre meno rispettati, pessima qualità dei servizi e delle fermate. I primi cittadini, sollecitati anche da numerosi comitati spontanei, vergano segnalazioni su segnalazioni denunciando «un disservizio intollerabile» con annesse richieste di «urgenti provvedimenti» indirizzate «a chi di competenenza». Sono tante e identiche fra esse - nella disperata ovvietà di chi vuole risolvere un problema della propria comunità - che magari l'Anci (l'Associazione nazionale dei comuni italiani) potrebbe distribuire un "modulo prestampato" alle centinaia di sindaci siciliani che vogliono scrivere all'Ast.
A boccheggiare sono anche i servizi urbani, come denunciato dai cittadini e dagli amministratori di Gela, di Augusta (drastica riduzione delle corse) e di altre città che non hanno una propria azienda municipalizzata.
Ma a soffrire di più sono i collegamenti da e per i centri più piccoli. Negli scorsi giorni, tanto per fare uno dei tanti esempi, a Mascalucia un gruppo di abituali utenti dell'Ast s'è rivolto al sindaco: «Le corse per Catania sono diventate un terno al lotto: improvvisi cambi di itinerario, fermate saltate, interruzioni del servizio con tratte soppresse». Il primo cittadino ha subito scritto all'Ast e al governatore Raffaele Lombardo «per porre fine ai disagi di anziani e studenti». Proprio come ha fatto il collega motta S. Anastasia, denunciando che «il 13 marzo è stato interrotto il pubblco servizio di collegamento con Catania senza alcun preavviso né all'amministrazione comunale né agli utenti». Stessa cosa a Pedara, dopo che il sindaco ha ricevuto una delegazione di genitori inbufaliti per le disavventure dei loro figli studenti. A Floridia i ragazzi usano una bella citazione: ogni mattina «è come aspettare l'attimo fuggente» per inseguire l'ultima corsa disponibile. Complimenti per il sense of humor.
Ma. B.

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Continuate a segnalare, continuate a denunciare. Giovani, madri di famiglia, amministratori: siamo tutti chiamati ad intervenire!

Approfondimenti:
1) - Giorgio Cicciarella, "Motta: lettera del sindaco «Urgono provvedimenti»", La Sicilia, edizione catanese, Venerdì 16 Marzo 2012, pagina 39, link.
2) - Carmelo Santonocito, "Studenti appiedati", La Sicilia, edizione catanese, Sabato 17 Marzo 2012,pagina 42, link.

venerdì 16 marzo 2012

Eruzione Etna - 4 marzo 2012

Vi siete persi l'eruzione dell'Etna del 4 marzo? Nessun problema. Di seguito pubblichiamo gli scatti di Pino Schillagi che riprendono le maestose colonne di cenere lavica. Il percorso virtuale parte con le immagini riprese dalla Piana di Catania e procede avvicinandosi sempre più al paese di Motta Sant'Anastasia.
Buona visione!
(clicca sulle immagini per ingrandire)






venerdì 9 marzo 2012

Allerta meteo in Sicilia - 9 marzo 2012

Nuova giornata di cattivo tempo per Motta, con piogge e vento forte. Il livello di intensità segnalato sul sito ufficiale dell'Aeronautica Militare è addirittura peggiore di quello delle ultime grandinate nella provincia di Catania.

INFO
Allerta meteo in Sicilia dalle ore 20:00 del 9 marzo alle 20:00 del 10 marzo 2012
Livello: Molto pericoloso
Fenomeno prevalente: Vento forte
Dati dell'Aeronautica Militare italiana.

giovedì 8 marzo 2012

Franca Viola e un augurio a tutte le donne

Ogni 8 marzo la scena si ripete sempre uguale tra "Festa della Donna Sì" e "Festa della Donna No", tra ragazze che si sciolgono davanti un rametto di mimosa sciancato da chissà quale malcapitato alberello, a simpatici esemplari di femmina che ti urlano contro "la festa delle donne è tutti i giorni!". Sempre uguale da quando io ricordi. E' una festa, è una ricorrenza? La dizione esatta è Giornata internazionale della donna.

Di sicuro c'è che ogni giorno è buono per approfondire tematiche legate a quello che un tempo si definiva sesso debole, oggi più che ogni altro giorno. Ma voglio farlo parlando di una persona a noi vicina, siciliana di Alcamo, affinché si capisca che questa Giornata Internazionale non è solo un lontano reflusso della globalizzazione. Voglio parlarvi di una persona, una donna, che è riuscita a raggiungere in completa solitudine un traguardo storico per questo nostro movimentato triangolo di terra.

Franca Viola fu vittima di quella che un tempo si chiamava "a fuitina". Oggi non tarderemmo a definirla come un sequestro di persona seguito da violenza sessuale a danno di giovani ragazze. Moltissime, forse tutte, sono le famiglie siciliane che possono annoverare tale pratica nei meccanismo di ramificazione del proprio albero genealogico. Un tempo era normale prendere una ragazza, violentarla e costringerla a farsi sposare, il tutto condito dalle minacce della propria famiglia affinchè si giungesse ad un matrimonio riparatore. Franca Viola è stata la prima a dire NO. Volevo semplicemente dedicargli questa giornata, e dedicare a Voi Donne le sue semplicissime ed eloquentissime parole con l'augurio che riusciate ad essere altrettanto fiere e determinate:


« Non fu un gesto coraggioso. Ho fatto solo quello che mi sentivo di fare, come farebbe oggi una qualsiasi ragazza: ho ascoltato il mio cuore, il resto è venuto da sé. Oggi consiglio ai giovani di seguire i loro sentimenti; non è difficile. Io l'ho fatto in una Sicilia molto diversa; loro possono farlo guardando semplicemente nei loro cuori »

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Biografia tratta da Wikipedia.

Franca Viola (Alcamo, 9 gennaio 1947) fu la prima donna italiana a rifiutare il matrimonio riparatore, diventando un simbolo della crescita civile dell'Italia nel secondo dopoguerra e dell'emancipazione delle donne italiane.

La vicenda
Il 26 dicembre 1965, all'età di 17 anni, figlia di una coppia di coltivatori diretti, Franca Viola fu rapita (assieme al fratellino Mariano di 8 anni, subito rilasciato) da uno spasimante sempre respinto, Filippo Melodia, imparentato con la potente famiglia mafiosa dei Rimi, che agì con l'aiuto di dodici amici. La ragazza fu violentata e quindi segregata per otto giorni in un casolare al di fuori del paese; fu liberata con un blitz dei carabinieri il 2 gennaio 1966.
Secondo la morale del tempo, una ragazza uscita da una simile vicenda, ossia non più vergine, avrebbe dovuto necessariamente sposare il suo rapitore, salvando l'onore suo e quello familiare. In caso contrario sarebbe rimasta zitella, additata come "donna svergognata".
All'epoca, la legislazione italiana, in particolare l'articolo 544 del codice penale, ammetteva la possibilità di estinguere il reato di violenza carnale, anche ai danni di minorenne, qualora fosse stato seguito dal cosiddetto "matrimonio riparatore", contratto tra l'accusato e la persona offesa; la violenza sessuale era considerato oltraggio alla morale e non reato contro la persona.
Ma, contrariamente alle consuetudini del tempo, Franca Viola non accettò il matrimonio riparatore. Suo padre, contattato da emissari durante il rapimento, finse di acconsentire alle nozze, mentre con i carabinieri di Alcamo preparavano una trappola: infatti, quando rapitore e complici rientrarono in paese con la ragazza furono arrestati.

Eventi successivi
Subito dopo il fatto, la famiglia Viola, che aveva contravvenuto alle regole di vita locale, fu soggetta a intimidazioni: il padre Bernardo venne minacciato di morte, la vigna fu rasa al suolo e il casolare annesso bruciato.
Il caso sollevò in Italia forti polemiche divenendo oggetto di numerose interpellanze parlamentari. Durante il processo che seguì, la difesa tentò invano di screditare la ragazza, sostenendo che fosse consenziente alla fuga d'amore, la cosiddetta "fuitina", un gesto che avrebbe avuto lo scopo di ottenere il consenso al matrimonio, mettere la propria famiglia di fronte al fatto compiuto.
Filippo Melodia fu condannato a 11 anni di carcere, ridotti a 10 e quindi a 2 anni di soggiorno obbligato nei pressi di Modena. Pesanti condanne furono inflitte anche ai suoi complici dal tribunale di Trapani, presieduto dal giudice Giovanni Albeggiani.
Melodia uscì dal carcere nel 1976 e fu ucciso da ignoti, il 13 aprile 1978, nei dintorni di Modena, con un colpo di lupara.
Franca Viola diventerà in Sicilia un simbolo di libertà e dignità per tutte quelle donne che dopo di lei avrebbero subito le medesime violenze e ricevettero, dal suo esempio, il coraggio di "dire no" e rifiutare il matrimonio riparatore.
Franca Viola si sposò nel 1968 con un giovane compaesano con il quale era fidanzata dall'età di 14 anni, Giuseppe Ruisi, ragioniere, che insistette nel volerla sposare, nonostante lei cercasse di distoglierlo dal proposito per timori di rappresaglie. La coppia ebbe due figli: si trasferì a vivere a Monreale per i primi tre anni di matrimonio, per poi tornare ad Alcamo.
Giuseppe Saragat, Presidente della Repubblica, inviò alla coppia un dono di nozze per manifestare a Franca Viola la solidarietà e la simpatia sua e degli italiani. In quello stesso anno i due sposi furono ricevuti dal papa Paolo VI in udienza privata.
Il regista Damiano Damiani, nel 1970, realizzò il film La moglie più bella, ispirato alla vicenda e interpretato da un'esordiente e giovanissima Ornella Muti.
Franca Viola ha due figli e una nipote e vive ad Alcamo.
Il 22 ottobre 2011 ha lanciato un appello sul Giornale di Sicilia per aiutare il figlio malato, costretto a continui trasferimenti dall'ospedale Cervello al Policlinico per curarsi. Nella nuova intervista al giornalista Riccardo Vescovo, la donna è tornata ad apparire in pubblico dopo 43 anni attraverso una foto comparsa sul giornale. A circa 24 ore dall'appello, il figlio ha ottenuto il trasferimento definitivo evitando i dolorosi spostamenti quotidiani.

Modifica della legge
Passeranno ancora sedici anni prima dell'abrogazione della norma inutilmente invocata a propria discolpa dall'aggressore: l'articolo 544 del codice penale sarà abrogato dall'articolo 1 della legge 442, emanata il 5 agosto 1981, che abolisce la facoltà di cancellare una violenza sessuale tramite un successivo matrimonio.

mercoledì 7 marzo 2012

Un fiume di grandine - 7 Marzo 2012

A molti sembrerà poco più che un temporale, ma per Motta un fiume di grandine che scorre per le proprie strade è un evento a dir poco raro. Due video in presa diretta e quattro foto su via Roma, caserma dei Carabinieri: un posto relativamente tranquillo.

Allerta meteo in Sicilia fino alle 21:30 dell'8 marzo 2012
Livello: Pericoloso
Dati dell'Aeronautica Militare italiana.








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