mercoledì 29 maggio 2013

L'ARS approva la mozione contro la Discarica

L'Assemblea Regionale ha oggi approvato la mozione con cui si impegna il governo Crocetta a revocare l'autorizzazione per l'ampliamento della discarica di contrada Tiritì. Ecco il testo integrale del documento.
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XVI Legislatura ARS
MOZIONE APPROVATA NELLA SEDUTA N. 46 DEL 29 MAGGIO 2013
(N. 18)
L'ASSEMBLEA REGIONALE SICILIANA

PREMESSO che:

da oltre 30 anni i cittadini di Misterbianco sono costretti a convivere con una delle più grosse discariche per rifiuti solidi urbani della Sicilia, localizzata in contrada Tiritì, nel comune di Motta S. Anastasia, ad appena 400 metri in linea d'aria dal centro abitato di Misterbianco, dove quotidianamente viene riversata un'enorme quantità di rifiuti provenienti dai comuni di ben 4 A.T.O. della provincia di Catania (ATO CT1 - CT2 - CT3 - CT5), dell'ATO ME4 e dell'ATO RG, oltre che da diversi soggetti privati;

col passare degli anni il disagio dei cittadini si è trasformato in un'emergenza igienico-ambientale che mette a rischio la salute delle persone e la qualità della vita, poiché ad ogni ora del giorno e della notte un fetore insopportabile intossica l'aria costringendo la gente a tenere porte e finestre chiuse;

il dato oggettivo e non contestabile dei miasmi fetidi che investono il Comune di Misterbianco e quello di Motta S. Anastasia è stato testimoniato - fin qui - da più di 5.000 firme dei cittadini raccolte in pochi mesi, da una manifestazione popolare e dalla successiva impugnazione al Tar, da parte dei comitati e dei comuni di Motta e Misterbianco, del Piano Regionale dei Rifiuti;

la mutata consapevolezza dei cittadini circa l'importanza della tutela dell'ambiente e della salute umana ha sollecitato negli ultimi anni la costituzione di diversi comitati civici sia a Misterbianco che a Motta Sant'Anastasia;

anche la Provincia regionale di Catania ha riconosciuto il carattere peculiare dei fattori di rischio ambientale presenti nel territorio di Misterbianco finanziando un progetto sperimentale di monitoraggio della patologia tumorale cronica e invalidante eventualmente correlabile a quei fattori, con la collaborazione gratuita dei medici di famiglia;

CONSIDERATO che:

la ditta Oikos s.p.a., titolare della discarica di Tiritì, ha presentato il 7/03/2007, presso l'Assessorato Territorio e ambiente della Regione siciliana, un progetto di adeguamento discarica per rifiuti inerti in un terreno di sua proprietà confinante con l'attuale discarica R.S.U., sito in contrada Valanghe d'Inverno nel Comune di Motta Sant'Anastasia;

la ditta Oikos s.p.a., con nota prot. ARTA n. 50935 del 25/06/2008, ha successivamente richiesto la modifica del progetto già presentato 'da discarica per rifiuti inerti a discarica per rifiuti non pericolosi', trasformandolo di fatto in un progetto di ampliamento della discarica per R.S.U. già operante;

a conclusione del procedimento istruttorio l'Assessorato Territorio e ambiente della Regione siciliana, con Decreto n. 221 del 19 marzo 2009, ha autorizzato l'ampliamento, autorizzando una capacità aggiuntiva di ampliamento delle vasche pari a 2.538.575,20 mc;

i volumi autorizzati non risultano coerenti col fabbisogno reale dell'A.T.O. della provincia di Catania, così come individuato dalla L.R. n. 9 dell'8/04/2010;

RILEVATO che:

l'art. 199, c. 3, lettera a), del D.lgvo 152/2006 stabilisce l'obbligo di assicurare la gestione dei rifiuti urbani non pericolosi all'interno degli ambiti territoriali ottimali nel rispetto del principio di prossimità e autosufficienza, e che l'art. 201 dello stesso decreto stabilisce che la realizzazione o comunque l'ampliamento di una discarica deve corrispondere alle esigenze dell'ambito territoriale ottimale sul quale è collocata; mentre la capacità aggiuntiva di ampliamento delle vasche nella discarica di Tiritì risulta assolutamente sovradimensionata, tanto da configurarsi come una megadiscarica in grado di raccogliere i rifiuti di mezza Sicilia e forse più;

il decreto n. 221 del 19 marzo 2009 non prende minimamente in esame il parametro delle adeguate distanze dai centri abitati;

il rapporto istruttorio n. prot. n. 60 del 22/01/2009, che costituisce parte integrante del decreto, prevede che il giudizio di compatibilità ambientale positivo concesso è vincolato all'attuazione delle seguenti prescrizioni:

1. Coerenza con il piano di gestione di rifiuti in Sicilia. Il piano di gestione dei rifiuti in Sicilia, come è noto, è stato approvato dal Governo nazionale ed è in fase di rielaborazione da parte del Governo regionale secondo linee guida certamente differenti rispetto a quelle che hanno ispirato il piano all'epoca dell'avvio dell'iter amministrativo che ha portato all'approvazione dello stesso.

2. Raccolta differenziata. Obbligo per il committente del progetto (gestore) di sensibilizzare responsabilizzare e far partecipare la popolazione residente nell'ambito territoriale di riferimento, alla pratica del riciclaggio dei rifiuti, con azioni dimostrative e di promozione di ogni grado e tipo, circoscrizioni, eventi culturali e incontri pubblici, nonché seminari e presentazioni ufficiali, aventi per tema la raccolta differenziata dei rifiuti e gli effetti di una virtuosa gestione integrata degli stessi. Nulla di tutto questo è stato fatto, ed anzi occorre rilevare che la ditta Oikos s.p.a, aderente al consorzio S.i.m.c.o., che gestisce oltre alla discarica di Tiritì anche il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti nell'ATO CT3, non ha raggiunto gli obiettivi di raccolta differenziata prevista dal contratto d'appalto per la gestione integrata dei rifiuti, tanto che è in corso un contenzioso tra il consorzio stesso e la Simeto Ambiente S.p.a., società di gestione dell'ATO CT3.

3. Riduzione dei rifiuti biodegradabili in discarica. Obbligo del committente di rispettare gli obiettivi di cui all'art. 5 del D. Lgs. 36/2003 e dell'Adeguamento del Programma di riduzione dei rifiuti biodegradabili approvato con Ordinanza Commissariale n. 1133/06 che prevede che entro il 2008 i rifiuti urbani biodegradabili conferiti in discarica debbano essere inferiori a 173 kg/anno per abitante e tale valore debba ridursi a 115 kg entro il 2011. Siamo lontanissimi da questo obiettivo, per ottenere il quale il dato della raccolta differenziata nelle comunità servite dalla discarica dovrebbe essere almeno del 30%.

4. Controllo dei gas. Nei controlli effettuati a campione dalla Provincia Regionale, a seguito di interpellanza consiliare nei giorni 21 e 22 ottobre 2010 è emerso che non funzionava la torcia della ditta ICQ holding S.p.A per il recupero del biogas prodotto dalla discarica e immesso in atmosfera, tanto che la stessa ditta è stata diffidata ad attivarsi per il ripristino immediato dell'impianto.

5. Rifiuti ammessi in discarica. Obbligo di pretrattamento e selezione dei rifiuti che non rispettano i requisiti di cui all'art. 7, comma 1, del D.Lgs. 36/2003. L'art. 12, comma 11, del Decreto 221 del 19 marzo 2009 stabilisce che il Gestore avrebbe dovuto provvedere, prima dello smaltimento in discarica, al trattamento dei rifiuti urbani a partire dal 01/07/2009. Dal sopralluogo effettuato dai tecnici della Provincia regionale di Catania il 21 e 22 ottobre 2010, risulta che l'impianto di pretrattamento presente nella discarica è entrato in funzione solo nel luglio del 2010, come si può rilevare anche dalla relazione successiva al sopralluogo;

PREMESSO, inoltre, che:

in data 28 ottobre 2010, l'Assessore alle politiche dell'Ambiente e del Territorio della Provincia regionale di Catania ha invitato il Dirigente del Servizio Ambiente a comunicare ai competenti organi regionali la decisione 'di rivedere i pareri già espressi, consentendo esclusivamente la gestione delle strutture in esercizio ed escludendo la discarica di c.da Tiritì da futuri ampliamenti';

in data 8 novembre 2010, con oggetto 'Grave emergenza della discarica di Motta S. Anastasia - c.da Tiritì, revisione dei pareri finalizzati alla costruzione di nuovi impianti di discarica', da parte della Provincia regionale di Catania è stato richiesto ai soggetti competenti 'un tempestivo e appropriato intervento finalizzato alla revisione del Decreto di Autorizzazione Integrata Ambientale n. 221 del 19/03/2009 e del Decreto di autorizzazione integrata ambientale del Dirigente Generale n. 83 del 04703/2019, entrambi emanati dall'Assessorato Territorio e Ambiente della Regione Siciliana, ed annullamento in autotutela delle autorizzazioni suddette';

i costi si conferimento nella discarica di Tiritì sono tra i più elevati d'Italia: 94,70 euro + IVA a tonnellata,

IMPEGNA IL GOVERNO DELLA REGIONE

a revocare in autotutela il decreto A.R.T.A. n. 221 del 19 marzo 2009 e provvedere all'individuazione di un sito alternativo, adeguatamente distante dai centri abitati, che tenga conto dell'effettivo fabbisogno del nuovo ambito territoriale ottimale così come individuato dalla legge regionale 8/04/2010, n. 9.

Firmatari:
• Barbagallo Anthony Emanuele (PD).• Cirone Maria in Di Marco (PD).
• Alloro Mario (PD).
• Ferrandelli Fabrizio (PD).
• Raia Concetta (PD).
• Foti Angela (MOVIMENTO 5 STELLE).
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Rassegna stampa:
- "Revoca ampliamento Tiritì. L’Ars approva mozione" su BlogSicilia
- "Discarica di Motta Sant'Anastasia, No all'ampliamento" su SiciliaInformazione
- "Barbagallo (Pd), ok a stop ampliamento discarica del catanese" su Repubblica
- Stop all'ampliamento della discarica di Motta" su LiveSicilia
- "Il comitato No Discarica: Felici ma coi piedi per terra" su LiveSicilia
- La notizia diffusa in tempo reale su facebook

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