venerdì 13 aprile 2012

Gli abitanti di via Regina Margherita in Consiglio Comunale

Alla seduta del Consiglio Comunale del 12 aprile 2012 ha partecipato un piccolo gruppo formato dagli abitanti di via Regina Margherita. Durante una pausa, appositamente concessa dal presidente Carrà, è stato possibile informare l'Amministrazione e il Consiglio Comunale in merito agli incendi dolosi di via Regina Margherita. Gli abitanti hanno così potuto esternare le loro preoccupazioni, presentare il documento informativo di seguito pubblicato ed ottenere la convocazione di un consiglio comunale urgente aperto al pubblico per approfondire tali problematiche.
Tutti i presenti hanno espresso sincera solidarietà nei confronti degli sfortunati concittadini e si sono ripromessi di intervenire nei loro specifici ambiti di competenza.
In attesa della convocazione ufficiale del prossimo consiglio vi invitiamo a leggere il documento presentato.
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VIA REGINA MARGHERITA
Si tratta di una stradina lunga poco più di 100 metri situata nella parte sud del centro storico di Motta Sant’Anastasia. Su di essa prospettano circa 25 edifici a due o tre piani, quasi sempre con piano terra abitato o abitabile; l’edificio più famoso della via è quello che accoglie la sede del Rione Panzera.
Il fronte stradale sinistro, di solito, dà parcheggio a una quindicina di automobili.
Via Regina Margherita, in apparenza, è una via come tante altre.

I FATTI
Nella notte tra il 26 e il 27 marzo 2011, un’automobile parcheggiata nel bel mezzo di via Regina Margherita viene data alle fiamme. Benché fosse evidente l’origine dolosa dell’incendio, allora in molti parlarono di “caso”, “fatalità” o semplice “cortocircuito”. Nei mesi successivi gli incendi notturni ai danni degli autoveicoli si susseguirono senza sosta. In meno di 3 mesi si poté assistere a ben 4 roghi. L’ultimo, in ordine di tempo, avvenne nella notte tra il 16 e il 17 giugno 2011. Il bilancio di questa infuocata primavera parla di 5 automobili danneggiate, 3 edifici compromessi, un’anziana signora tratta in salvo dai pompieri attraverso una finestra. L’estate successiva proseguì nel terrore più totale: mentre il paese si addobbava a festa per celebrare la sua Santa Patrona, via Regina Margherita ogni notte si svuotava completamente, con gli abitanti esasperati che portavano lontano le loro vetture.
Il 2011 passa veloce e senza ulteriori “incidenti”, circostanza che porta molti a pensare che il caso fosse definitivamente archiviato, ma non è così.
Nella notte tra il 23 e il 24 marzo 2012 ecco un nuovo caso d’incendio doloso. Ad un anno dal primo episodio, viene “festeggiato” l’anniversario con ben 2 vetture date alle fiamme. Il quotidiano “La Sicilia” riporta un piccolo trafiletto sull’accaduto, come se questo nulla avesse a che fare con gli episodi precedenti. La popolazione mottese sembra sconoscere del tutto l’accaduto, come anche la politica locale.


IL METODO
Gli autoveicoli vengono incendiati sempre nella medesima maniera. Viene gettata della benzina sul parabrezza fino a farla penetrare nel cofano anteriore e quindi nel motore; a questo punto viene appiccato l’incendio. In pochi minuti il vetro del parabrezza si sfonda e le fiamme raggiungono rapidamente l’interno dell’abitacolo e le parti del motore. Questo metodo incendiario compromette in maniera irreversibile l’automobile, anche con un tempestivo intervento di spegnimento.
I giorni preferiti per appiccare gli incendi sono generalmente quelli del week end, a notte inoltrata.
Gli eventi dolosi, tuttavia, hanno riguardato l’intera via in tutta la sua estensione e di conseguenza hanno danneggiato parecchie facciate (murature, infissi, balconi). Questo porta a pensare che la scelta del “luogo” non rientri in una metodologia prestabilita, forse addirittura casuale.

PERCHÉ? CHI?
Piromane? Ritorsioni personali? Banda mafiosa? Piccoli teppisti? La storica guerra tra i Rioni?
Le modalità con cui vengono appiccati gli incendi e la moltitudine di famiglie coinvolte, non rendono semplice capire quale sia il piano criminale sotteso e quindi individuare i colpevoli. Ad oggi nessuno è stato formalmente accusato per questi reati. Ogni ipotesi rimane aperta.

LE RESPONSABILITÀ
La responsabilità principale di questi atti scellerati è in massima parte attribuibile a questi sconosciuti criminali, ma è pur vero che un Comune che rimane inerme difronte ad un pezzo del proprio paese che brucia diventa corresponsabile, alla stessa maniera!
Lo statuto del Comune di Motta recita:

ARTICOLO 2:
COMUNE DI MOTTA SANT’ANASTASIA (…)
3. Ispira la propria azione ai seguenti principi e criteri: (…)
- il sostegno alla realizzazione di un sistema globale ed integrato di sicurezza sociale e di tutela attiva della persona, in grado di affrontare situazione di disagio sociale e personale, anche con la collaborazione delle organizzazioni di volontariato;

ARTICOLO 57:
ATTRIBUZIONI DEL SINDACO QUALE UFFICIALE DI GOVERNO
1. Il sindaco, quale ufficiale di governo, sovrintende: (…)
- all'emanazione degli atti che gli sono attribuiti dalle leggi e dai regolamenti in materia di ordine e sicurezza pubblica, di sanità e di igiene pubblica;
- allo svolgimento, in materia di pubblica sicurezza e di polizia giudiziaria, delle funzioni
affidategli dalla legge;
- alla vigilanza di tutto quanto possa interessare la sicurezza e l'ordine pubblico, informandone il prefetto.

ARTICOLO 58:
POTERE DI ORDINANZA DEL SINDACO
1. Il sindaco, quale ufficiale di governo, adotta, con atto motivato e nel rispetto dei principi generali dell'ordinamento giuridico, provvedimenti contingibili ed urgenti in materia di sanità ed igiene, edilizia e polizia locale, al fine di prevenire ed eliminare gravi pericoli che minacciano l'incolumità e la salute dei cittadini. (…) 
La sensazione degli abitanti di Via Regina Margherita è che l’intera vicenda sia stata attenzionata esclusivamente dal gruppo dei Carabinieri della caserma locale. Vale la pena ricordare che l’Arma dei Carabinieri è solo uno degli infiniti “strumenti” di cui lo Stato, e quindi l’Amministrazione, può usufruire per garantire la sicurezza e l’incolumità dei cittadini, ma non è l’unico strumento. La responsabilità sulla sicurezza è e rimane dello Stato, e quindi dell’Amministrazione.
Infine, è al Consiglio Comunale che spetterebbe il compito di vigilare ed indirizzare le politiche comunali, ma ad oggi non si ha notizia di nessuna significativa azione in tal senso.

LE SOLUZIONI, LE PROPOSTE.
Gli abitanti di via Regina Margherita chiedono all’Amministrazione ed al Consiglio Comunale di occuparsi attivamente della vicenda secondo le proprie competenze con azioni di:

INFORMAZIONE
- convocazione di un consiglio comunale urgente, aperto alla discussione pubblica.
- quantificazione dei danni provocati dagl’incendi.
- comunicazione costante e tempestiva alla popolazione delle azioni amministrative e degl’esiti delle indagini.

TUTELA ATTIVA
- supporto all’attività investigativa (coinvolgimento di Prefettura, forze dell’ordine specializzate, ecc.).
- supporto all’attività preventiva (personale di sorveglianza, video sorveglianza, ecc.)

TUTELA PASSIVA
- garanzia politica ed economica da parte dell’Amministrazione per ulteriori eventi dolosi ai danni degli abitanti di Via Regina Margherita.
- risarcimento da parte del Comune dei danni subiti dagli abitanti: perdita e rottamazione degli autoveicoli; costi di riparazioni; costi per il rifacimento delle facciate; costi per il cambio degli infissi; eccetera. Si tratterebbe di un atto di solidarietà, del tutto simile a quello che lo Stato e le Regioni pagano alle vittime di crimini mafiosi, o per riparare i danni provocati da eventi calamitosi. Il comune di Firenze, su delibera della giunta, ha stanziato 100mila euro per risarcire i danni provocati agli autoveicoli ,da un piromane, nella primavera del 2008 (consulta articolo e bando). Storia simile è avvenuta a Roma nel 2005 (consulta articolo, altro articolo e bando).
- contributo economico per l’istallazione di video sorveglianza privata.

Via Regina Margherita è solo un caso eclatante di ciò che sta avvenendo nel nostro paese. Il tema della sicurezza (nostra, dei nostri cari e dei nostri beni) sta diventando sempre più centrale nella vita della comunità mottese.
Appartamenti svaligiati quotidianamente; le campagne come terre di nessuno, in cui si ruba di tutto, dalle automobili agli animali; la contrada di Terre Nere sempre più tristemente famosa per le decine di cani avvelenati; numerosi furti per recuperare qualche cavo di rame.
La lista è lunga, forse è il caso di pensare a qualche soluzione in materi di sicurezza che sia convincente, strutturale e definitiva.
Gli abitanti di via Regina Margherita, i loro cari e i loro amici
Motta Sant’Anastasia, 12 aprile 2012

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