Continua il contenzioso tra gli storici rioni mottesi e l'amministrazione comunale. Dopo la nota indirizzata al sindaco Giuffrida a firma dei presidenti del rione Giovani Maestri (Mastri) e Vecchia Matrice (Campagnoli), ecco la risposta del rione Panzera. La lettera, firmata dal presidente Antonino Francaviglia, è stata resa nota sui canali internet dell'associazione.
Quest'anno, l'agosto mottese si preannuncia particolarmente "caldo".
Buona lettura.
Gentilissimo Signor Sindaco,
nel non condividere tale Sua decisione, per una chiara questione di equivoca imparzialità e di discrezione nonché ai sensi dell’art. 2 comma 2 e succ. della Legge 241/90, che quindi contestiamo in toto, vogliamo esternarLe quanto segue per dovere di realismo e verità, e perché rimanga traccia per i posteri dei comportamenti, degli atteggiamenti e dei tentativi subdoli di distorsione della realtà di chi invece di salvaguardare in modo imparziale le pari opportunità e i diritti dei cittadini riuniti in Associazioni (rionali in questo caso), non assumendo nei tempi opportuni decisioni chiare ed imparziali, rischia probabilmente di portare all’esasperazione e quindi al rischio che (testuali parole) “eventuali autorizzazioni contrarie alla volontà delle altre Associazioni potrebbero causare comportamenti o atteggiamenti di cui i sottoscritti Presidenti dei Rioni non si assumono alcuna responsabilità”.
Nel rendere noto che, già l’anno scorso per la medesima manifestazione (festa medievale), proprio Lei revocò pochi giorni prima della manifestazione il permesso precedentemente concesso nella zona di Via Montalto, costringendo la nostra Associazione a rifugiarsi in un angolino con a disposizione poche decine di metri di strada stretta con il risultato evidente di mortificare l’impegno di molte persone, di frustrare le aspettative di tanti attivisti e di un danno economico enorme; mentre nel frattempo, naturalmente, le altre due associazioni che organizzavano le medesime manifestazioni, approfittando anche della situazione e delle nostra assenza, facevano notevoli successi dal punto di vista economico.
Abbiamo ritenuto doverosa tale premessa poiché non permetteremo assolutamente che tale storia si ripeta ancora, a tal uopo le anticipiamo che intraprenderemo ogni azione legittima per salvaguardare la nostra Associazione e porre fine a tali iniquità, prepotenze ed ingiustizie ricorrendo anche, se necessario, alle vie legali e giudiziarie.
Per comprendere quanto sta accadendo, è necessario fare un’analisi dell’evoluzione storica della gestione delle associazioni che negli anni è accaduta, e che oggi, appare sempre più evidente e bisognevole di correzione. Oggi i gruppi folcloristici degli sbandieratori e delle majorettes, che una volta erano fonte di alimento per la nostra Associazione, causa la crisi economica, non vengono richiesti dai comuni e dai vari enti con la stessa frequenza degli anni passati, pertanto le entrate si sono evidentemente abbassate costringendoci a rivedere l’assetto rionale e focalizzare l’attenzione su altre fonti di entrata: la festa medievale è diventata una di queste voci. Le entrate dell’associazione, appare necessario ricordare, servono soprattutto per il successivo impiego nella festa della Santa Patrona.
Dato che, nell’anno appena trascorso si è fatto poco o nulla per risolvere i problemi che l’anno scorso ci hanno relegato negli spazi angusti di cui sopra, ci troviamo nelle stesse condizioni dell’anno passato, né, al momento, esistono altre zone alternative valide per poter effettuare una manifestazione che richiama temi storici e culturali. Quindi quest’anno abbiamo chiesto di poter svolgere le nostre feste medievali in altri spazi pubblici comunali e certamente scegliendo quelli di più alto prestigio. Ricordiamo, come abbiamo avuto modo già di ribadire negli incontri tenuti con Lei e con le altre associazioni che: le Feste Medievali non hanno nulla a che vedere con la Festa di Santa Anastasia, è come mescolare l’acqua con l’olio, si rischia di fare solo confusione, come qualcuno sta scientificamente facendo, per prevaricare la realtà e mantenere il monopolio economico.
Pertanto è necessario precisare che la Festa di Santa Anastasia, storica e secolare, ha da sempre trovato accordi ricorrenti tra i rioni, sottoscritti da tutti e questi accordi riguardano solo ed esclusivamente la Festa di Santa Anastasia. Le cosiddette intese sui “Territori” riguardano solo la consegna del Fercolo di Santa Anastasia durante il giro del paese e gli addobbi. Tutte le altre manifestazioni, calata delle Quartine, Cantate in Piazza, Processione, Cerei e manifestazioni Folcloristiche in genere, vengono svolte dai tre Rioni al di sopra dei “Territori” per rendere, proprio per questo, la Festa più bella ed appassionante.
Non riusciamo a cogliere dunque come si possano far rientrare le feste medievali nel contesto delle tradizioni della Festa di Santa Anastasia; infatti mentre per la Festa esistono, come detto prima, accordi e tra i Rioni; nulla è mai stato concordato e scritto sulle feste Medioevali dai Rioni fino al 2005, quando con la Delibera di G.M. N. 61 del 11.08.2005 con oggetto: “ Trattative fra le Associazioni Rionali finalizzate all’organizzazione e lo svolgimento congiunto delle Feste Medievali e Festa Grande. Approvazione dello schema di protocollo di intesa”, nella quale si stabilivano i tempi e le modalità di accordo, pena la non erogazione dei contributi e il diniego delle autorizzazioni, con la clausola che le decisioni dovevano essere assunte all’unanimità. Inoltre visto che si vuole fare a tutti i costi riferimento alla Festa di S. Anastasia, è necessario chiarire e ribadire ulteriormente che nell’accordo di riferimento sino a questo momento valido del 3.8.1988 protocollo N. 93 del comune di Motta S.A., al punto 3 “Territorio e manifestazioni folcloristiche”, viene specificato che “l’intero territorio comunale è posto a disposizione di tutti e tre i Rioni”. Risulta quindi evidente che tutte le associazioni culturali riferibili ai rioni, sono eguali alla nostra con gli stessi diritti e doveri. Tanto è vero che al di fuori dalla festa di Santa Anastasia devono chiedere sempre al comune qualsiasi concessione di spazi pubblici, infatti negli anni scorsi il comune ha concesso più volte l’uso di spazi pubblici anche al di fuori dei famosi “Territori” da qualcuno evocati.
Da ultimo, sia durante gli incontri tenutisi nel palazzo comunale nonché a seguito di lettera a Lei inviata, le altre due associazioni si sono dichiarate contrarie, a che la nostra associazione trovi luoghi più idonei e potenzialmente simili ai loro dove svolgere le proprie feste Medievali. Appare assurdo oltre che illogico, da dove scaturisca loro questo diritto di veto, tenendo conto che noi chiediamo all’Amministrazione comunale spazi pubblici in qualità di Associazione Culturale riconosciuta, in periodi che sono al di fuori dalla Festa di Santa Anastasia, quindi dove non esiste alcun tipo di accordo e tenuto conto che l’unico esistente è stato maldestramente annullato su specifica richiesta dell’allora Presidente dell’associazione Vecchia Matrice.
Non comprendiamo quindi la contrarietà delle altre due associazioni, al che l’Associazione Culturale Rione Panzera si dislochi eventualmente in spazi pubblici da loro mai usufruiti e richiesti; che anzi sono stati sempre lasciati, ad esempio, nella zona della Piazza Umberto ad un vuoto desolante, rendendo le feste medievali monche e disperse disorganicamente nel paese. L’assurdità più incomprensibile è quella per cui si chiede al Sindaco non solo di voler rimanere nelle zone più attraenti e con maggiori potenzialità, ma che addirittura di “Vietare” categoricamente in maniera arrogante e supponente che altri che non hanno luoghi altrettanto validi possano partecipare in zone ove loro non sono mai sati presenti.
Ad onor del vero, abbiamo la ragionevole certezza di aver ben compreso il vero ed unico motivo della contrarietà elevata dai signori rappresentati della altre associazioni a che la nostra Associazione occupi altri luoghi da loro mai richiesti. La verità è molto più veniale e puerile di quanto si vuol far credere, elevando cortine fumogene e spargendo ipocrisia e falsi bersagli a chi poco si intende di questi temi e a chi ancora crede che i rioni sono solo per la Festa.
Evidentemente, i cospicui guadagni maturati per le altre associazioni durante le feste Medievali, proprio perché posizionati negli unici luoghi storici ed ameni che ci sono a Motta ed abbastanza vicini tra loro da consentire scambio anche degli artisti, non devono essere intaccati. Il solo fatto di avere, la nostra associazione nelle vicinanze li disturba moltissimo, ma non per il colore Rosso, per gli addobbi, gli spettacoli o i “banchetti”, ma esclusivamente per i loro lauti guadagni che, nella loro immaginazione andrebbero a perdere con un concorrente in più vicino alle loro “locations”.
Quindi buttiamo giù la carte; il vero problema è la torta che non vogliono dividere in tre e questa ingordigia provoca loro certamente molto fastidio.
Nel concludere precisiamo che, lei signor Sindaco, non può negare a noi l’autorizzazione di svolgere la nostra manifestazione cittadina senza comunque creare condizioni di pari opportunità e senza produrre una regolamentazione che finalmente eviti ogni anno mesi e mesi di trattative molto spesso illusorie ed ipocrite, e concedere invece agli altri, senza alcuna valida e storica motivazione. Le ricordiamo infatti che una tradizione si forma in un lasso di tempo molto lungo, non sicuramente in pochi anni.
Lei potrebbe, signor Sindaco, e riteniamo che sia una saggia e valida decisione per tutti, autorizzare le tre associazioni a manifestare tutte e tre insieme; tutte e tre nelle stesse zone, oppure creare un circuito che preveda la continuità della manifestazione e non tante feste in zone distaccate tra loro. Tutte e tre associazioni così partirebbero da condizioni più uguali, permettendo a tutti i turisti e ai Mottesi di poter usufruire senza fatica delle loro manifestazioni premiando i migliori con la loro attenzione, solo così tutte e tre sarebbero messe sullo stesso piano.
Anche il contributo distribuito a pioggia in egual misura andrebbe bene alle tre associazioni, ma non potrà essere uguale, se non vi è un parametro di zona usufruibile, sfruttabile ed uguale per tutti, sarebbe come fare una corsa automobilistica; tra una Ferrari, una Porsche ed una 500.
Chiediamo dunque a Lei ed alle persone in indirizzo un incontro urgente con la nostra commissione, all’uopo istituita in seno all’Associazione, per chiarire e decidere la questione in modo definitivo e duraturo, ritenendo tale decisione oltremodo importante per il futuro nostro e anche degli altri.
Riteniamo che tutto ciò, proprio per questioni di rilevante importanza, non possa essere lasciato al libero arbitrio di ciascuna associazione, che certamente favorita nel passato spera e cerca di poter continuare da sola a gestire la grande opportunità di entrate della festa medievale: ci vuole una regolamentazione.
Al comune e al Sindaco che dovrebbero stare al di sopra delle parti spetta il compito di trovare le giuste soluzioni affinché tali manifestazioni possano diventare sempre più gradite per il paese, garantendo sostegno, controllo, imparzialità, uguaglianza e regole uguali per tutti. Dovrebbe ancora cercare di convincere i dirigenti delle due associazioni, preoccupati delle possibili minori entrate che invece insieme possiamo fare di più e soprattutto ottenere più successo. L’ultima lettera scritta addirittura in comune dalle due associazioni (non si capisce chi l’abbia scritta però), contro la nostra dove per difendere i loro privilegi, con rocambolesche tesi, cercano di dimostrare che la festa di Santa Anastasia e le feste medioevali sono la stessa cosa, è la prova lampante, come detto in precedenza, che il vero problema è la torta da dividere e non certamente quello delle tradizioni rionali.
P.S: abbiamo notato che nella lettera della due associazioni riunite del 14/04/2013 si intravedono allarmate velate minacce per l’ordine pubblico (le consigliamo di avvertire il signor Prefetto); noi questo certamente non avremo mai immaginato di dirlo, cercando comunque di tenere a bada il più possibile i nostri associati. Non possiamo però negare che tante e tante persone ci riferiscono che non sono più disposte ad ingoiare nessun rospo. Cosa vuole che le dica, è la solita storia dei poveri che chiedono di più e dei ricchi che non vogliono privarsi nemmeno un po’ dei loro vantaggi. A tal proposito, visto che qualcuno dice che non siamo bravi a valorizzare i nostri “territori”, Le proponiamo di assegnarli a rotazione a partire da quest’anno, così metteremo alla prova questi luminari, questi esperti e questi scenografi del Medioevo, eventualmente traendo spunto dalla loro maestria e perizia.
Nell’auguraLe una serena ed imparziale risoluzione della questione, porgiamo
Cari saluti
Associazione culturale Rione Panzera
Presidente e legale rappresentante
Antonino Francaviglia
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Approfondimenti:
- Feste mottesi a rischio. Scintille tra rioni e amministrazione.
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