mercoledì 17 aprile 2013

3 idee per la nuova scuola

Pare che alla fine si sia deciso di costruire la nuova scuola in zona Terre Nere, in un lotto già individuato dal Piano Regolatore del 2007. Dai resoconti sulla Commissione speciale che si occupa del "caso scuola media", traspariva un'unica certezza: mai fuori dal centro abitato. E come era facile intuire, alla fine si è deciso di costruire la nuova scuola in aperta campagna, con buona pace di tutti.

Altro tema discusso: struttura scolastica permanente o temporanea? La confusione su questo tema si è amplificata a dismisura per l'uso improprio del termine "struttura prefabbricata" che secondo molti è sinonimo di temporaneo e scadente, tanto è vero che il Sindaco si è dovuto premurare a scrivere un messaggio sul sito ufficiale del comune in cui si chiariva la situazione.
Ho voluto pubblicare queste foto su questo nostro sito per far si che tutti i cittadini possono rendersi conto che prefabbricato non è sinonimo di precarietà. Questo è un esempio di scuola prefabbricata (Comune di Camporotondo) che rispecchia tutti i requisiti sia di legge che di confort.
Il Sindaco
Angelo Giuffrida
Nulla da dire, il Sindaco ha perfettamente ragione. Con il termine "struttura prefabbricata" si indica un edificio le cui parti sono state lavorate, in tutto o in parte, in officine specializzate per poi essere spedite in cantiere per le lavorazioni finali e il montaggio. Oggi, la maggior parte delle strutture in legno o in acciaio possono considerarsi dei prefabbricati, in contrapposizione alle strutture con telaio in calcestruzzo armato, interamente realizzate in cantiere.
Come è facile capire, l'aggettivo "prefabbricato" di per sé nulla ci dice sulla qualità e sulla durabilità di un edificio. Anche la tour Eiffel può essere considerata un prefabbricato, e sebbene fosse stata progettata per durare qualche mese e poi essere smontata, ha già superato i 100 anni di vita.
Altra cosa, invece, sono le "unità edilizie prefabbricate" ( in cui rientrano i famosi container per i terremotati, già provvisti di tutto) oppure le "strutture modulari prefabbricate" (in cui sembrerebbe rientrare la scuola di Camporotondo mostrata dal sindaco) che vengono realizzate, sì, con elementi prefabbricati, ma di dimensioni standard, un po' come i Lego. In quest'ultimo caso, il rischio che una scuola somigli ad un capannone, ad un deposito merci o ad un garage è elevatissimo ( e a mio modesto parere, il caso di Camporotondo, ne è una prova).

Bene. Se questo "capannone" venisse realizzato in un terreno nascosto, poco visibile, e con la previsione di smontarlo entro pochi anni, il problema sarebbe risolto da sé. Invece lo si vuole piazzare in una delle zone più interessanti di Motta, dal punto di vista urbanistico e paesaggistico, con la previsione che vi rimanga per qualche decennio. Ma come si è giunti a questa decisione?
Inizialmente la commissione speciale aveva tra i suoi obbiettivi quello di ricercare 3 soluzioni differenti per durata temporale. La prima sarebbe dovuta servire per risolvere il problema nell'immediato ed evitare i doppi turni agli alunni delle scuole medie. La seconda sarebbe dovuta servire per trovare una struttura temporanea da utilizzare con l'inizio del nuovo anno accademico. La terza riguardava la ricerca di una soluzione definitiva con la costruzione di una nuova scuola. Le premesse erano delle migliori.
Come sappiamo, la ricerca della soluzione immediata si spenta con lo spegnersi del clamore mediatico sul caso. Ed alla fine si è deciso di accorpare la soluzione n. 2 con la n. 3, ovvero: realizzare una scuola permanente e definitiva in tempi brevi. E' qui che nascono i problemi. "Qualità" e "velocità di progettazione/realizzazione" non vanno proprio d'accordissimo, anzi. E' qui che lo spettro di una scuola formato "capannone", si fa più vicina.

Ricercare una soluzione definitiva in momenti di emergenza è e rimane una delle cose più difficili che architetti, urbanisti e politici possano fare. E' per questo che occorre non perdere la bussola e focalizzare l'obiettivo. Proviamo a suggerire qualche idea all'amministrazione, in modo tale che la si possa sfruttare per dare luce al nuovo plesso scolastico.
E' bene precisare che i suggerimenti a seguire prendono per buone le decisioni fin qui adottate dall'amministrazione in sede di commissione speciale e rimangono valide indipendentemente del lotto di terreno su cui si andrà a costruire.

1 - Non uno, ma 100 progetti

Cosa fanno i comuni del resto del mondo quando devono realizzare una nuova scuola? Invece che affidare la progettazione al "Ingegner Cane" del paese, indicono un bando aperto per "concorso ad idee". In questa maniera partecipano centinaia di progettisti con decine e decine di progetti tutti diversi. Una giuria sceglie il progetto più economico, quello di più facile realizzazione, quello con la miglior qualità architettonica, insomma sceglie il progetto migliore. E se le votazioni della giuria sono aperte anche ai cittadini, la scelta diventa veramente partecipata e condivisa.
A causa della forte competizione, la qualità dei progetti presentati ai concorsi cresce sempre più. Per farvi un idea spulciate tra i bandi presentati in Italia ed i relativi progetti vincitori/partecipanti.

A titolo d'esempio:
- Scuola primaria/secondaria a San Gemini (comune con 5.000 abitanti)
Scuola secondaria di primo grado a Fornovo San Giovanni (3.300 abitanti)
Nuova scuola elementare a Sant'Agata Bolognese (6.800 abitanti)
- Nuovo Polo Scolastico a Monteroni d'Arbia (8.500 abitanti)

Esempio di tavola progettuale presentata ai concorsi. Vedi il progetto integrale di L. Barcella.
Adesso proviamo a dare risposta ai primi dubbi che possono nascere sullo strumento dei Concorsi ad Idee

Ricercare un progetto tramite Concorso ad Idee è economicamente dispendioso!
Falso
 E' vero che per indire un Concorso è necessario preventivare le spese per i Premi, per la giuria e per la gestione stessa del bando, ma si tratta generalmente di investire piccole percentuali (1% circa) di quello che sarà il costo finale dell'opera. Tuttavia, scegliendo tra decine di progetti differenti ci sarà sempre la possibilità di individuare quelli più economici così da abbattere il costo finale con percentuali a due cifre (10-20%). L'ingegnere Cane che si vede affidato un progetto in maniera diretta, sapendo che non dovrà competere con nessuno, non avrà alcun interesse ad abbattere i costi o a rendere migliore in suo progetto.

Serve troppo tempo per espletare un Concorso!
Vero e Falso
E' vero che servono diversi mesi per indire ed espletare un concorso ad idee, ma parte di questo tempo si può recuperare scegliendo il progetto che prevede i minor tempi per la fase di progettazione esecutiva e realizzazione. E' in questo ambito che potrebbe aver senso parlare di "prefabbricati" veloci da montare, ovvero quando si allarga l'orizzonte delle ipotesi possibili, oltre l'esempio di Camporotondo.
In ogni caso, quando si parla di una struttura comunale permanente e di così grande importanza, la questione "tempo" dovrebbe passare un attimo in secondo piano, ammesso che non si sforino eccessivamente le date previste.

I concorsi li vincono sempre i soliti noti!
Falso
Lo strumento dei concorsi ad idee è stato riconosciuto dalla comunità internazionale come uno dei pochi che riesce a far emergere il talento dei giovani progettisti. Vi ricordo che la partecipazione ad un bando  avviene in maniera anonima, pertanto si valutano solo e soltanto i progetti. Con una giuria onesta ed affidabile, lontana dai giochi politici, il merito verrà sicuramente premiato.
Renzo Piano, probabilmente non sarebbe divenuto il più grande architetto italiano se non avesse partecipato ad un bando per realizzare un nuovo museo a Parigi. Lo vinse, quando ancora era un perfetto sconosciuto, in barba a tutti i grandi nomi dell'epoca. Oggi Piano è un vanto dell'Italia intera.

2 - Margini di manovra

Costruiamo questa scuola in tempi rapidi. Ok. Ma evitiamo di occupare tutto il lotto a disposizione. Cerchiamo di "concentrare" il nuovo edificio, piuttosto che spalmarlo sull'intero lotto. Così facendo ci sarà sempre la possibilità di aggiungere nuove strutture di supporto (palestra, mensa, biblioteca, parco verde, ecc.) da progettare con tutta la calma e la cura di questo mondo.

Con un aumento dei costi, da valutare, si potrebbe realizzare una scuola a due piani e con parcheggi interrati. Questo significherebbe ridurre ad un terzo la superficie da occupare.

Non è necessario continuare a spiegarvi quanto sia importante risparmiare spazio in previsione di futuri interventi, ma voglio ugualmente mostrarvi un progetto. Guardate cosa sono riusciti a fare questi architetti in un misero spazietto di risulta incastrato tra gli edifici cittadini, senza intervenire sulla scuola esistente. Viene da dire: viva la fantasia! Altro che "capannoni"... Qui siamo in Spagna, l'intervento si è realizzato i 6 settimane (durante le vacanze) con 290.000 euro.



Vedi il progetto nel dettaglio su dezeen.com.

3 - Compromessi, mai più

Sfortunatamente, quando si è in uno stato di "emergenza" ci si sente autorizzati a fare qualsiasi cosa.
Siamo autorizzati a compromettere il nostro patrimonio paesaggistico? No.
Siamo autorizzati a costruire edifici energivori e non rispondenti ai più alti standard dell'architettura eco-sostenibile? No.
Siamo autorizzati a costruire infischiandocene della "bellezza" per perseguire la pura "efficienza"? No.

Vi ricordo che a Motta Sant'Anastasia è stata rasa al suolo una necropoli greca per far posto a delle case popolari. Compromessi, mai più!
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Vi lascio con un testo a me molto caro del celebre architetto Louis Kahn sul tema delle scuole.
"Considero la scuola come un ambiente spaziale dove sia bello imparare. Le scuole sono cominciate con un uomo sotto a un albero, che non sapeva di essere un maestro, e che esponeva ciò che aveva compreso ad alcuni altri, che non sapevano di essere degli studenti. Gli studenti riflettevano sugli scambi di idee che avvenivano tra loro e pensavano che era bello trovarsi alla presenza di quell'uomo. Si auguravano che anche i loro figli ascoltassero un uomo simile. Presto si eressero gli spazi necessari e apparvero le prime scuole. La fondazione delle scuole era inevitabile, perché esse fanno parte dei desideri dell'uomo. Tutti i nostri complessi sistemi di educazione, oggi delegati alle Istituzioni, scaturiscono da quelle piccole scuole, ma ormai si è dimenticato lo spirito con cui erano iniziate. I locali richiesti dalle nostre istituzioni scolastiche sono stereotipati e privi di ispirazione. Le aule richieste dall'Istituto, i corridoi tappezzati da armadietti e gli altri locali e dispositivi cosiddetti funzionali sono organizzati in belle confezioni dall'architetto, il quale ubbidisce ai requisiti di superfici e costi stabiliti dalle autorità scolastiche. Le scuole sono belle ma superficiali come architetture, perché non riflettono lo spirito dell'uomo sotto l'albero. l'intero sistema scolastico scaturito dall'inizio non sarebbe stato possibile, se l'inizio non fosse stato in armonia con la natura dell'uomo..."

2 commenti:

  1. punto 2 - margini di manovra -
    consideriamo i tempi brevi, non dimenticando che possono essere attuabili i turni lavorativi notturni .... magari protrebbe essere un punto che potrebbe trovare soluzione mediale tra economicità del progetto, bellezza architettonica, e tempi di realizzo ....
    magari si è parlato anche di questo nell'ultima seduta, ma ne sono ignaro e sottoscrivo il pensiero.

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    1. Sicuramente ne avranno parlato, ma speriamo che capiscano che è meglio lasciare dei margini di manovra adesso (magari spendendo qualche soldino in più) che piangerne le conseguenze dopo ;)

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