domenica 21 ottobre 2018

Tagliate la testa al Toro



Mi hanno spiegato la nuova legge elettorale, quella che verrà utilizzata alle prossime amministrative di Motta. Prendo per buono quello che mi han detto, e quello che ho leggiucchiato qua e là.

Pare che ogni candidato a sindaco dovrà essere supportato da una sola lista. E questa è una cosa nuova, nuovissima, abituati come eravamo, alla fioritura di partiti, partitini e partiticchi, in periodo elettorale.

Il numero dei candidati consiglieri, diminuirà drasticamente. Sì, ok. Questa è una buona notizia, in fondo. Ma come avverrà? Come verrà scelta la rosa di fortunati a sostegno di ogni candidato sindaco? Come si riuscirà a fondere sei, sette liste, in una sola?

Il 70% degli aspiranti consiglieri si dissolverà da sé: mogli, figli, parenti, amici vicini e lontani, siete salvi. Questa volta nessuno vi chiederà di candidarvi tanto per fare numero.

Rimane un buon 30% di possibili candidati, che comunque sono troppi. Tutta gente con storie politiche differenti, se non divergenti. Gente che merita, ma vive la politica con il giusto disincanto. Gente che non merita, ma che vive di politica e poltrone. Tutti, improvvisamente, dovranno ritrovarsi sotto un unico tetto. Sotto un unico nome.

La prima soluzione, anche la più ovvia: sceglie il candidato sindaco. Prendo i migliori. Prendo quelli con più voti. Prendo i più fedeli. Il gioco è fatto. Tuttavia, il rischio di ricattabilità è enorme, e la scelta della squadra potrebbe essere un'operazione tutt'altro che indolore.

Senza dimenticare il fatto, che su 16 candidati, uno che non mi piace, ci sarà di sicuro (almeno uno, per questioni di probabilità spicciola). E tu, caro candidato sindaco, mi dovrai spiegare perché hai deciso di imbarcarlo/i. E ogni singolo cittadino mottese ti rimprovererà questa o quella scelta.

Sta cosa non funziona. Serve altro per il 2019.

Bisogna tagliare la testa al toro. I candidati, li scelgano i cittadini. Si facciano delle consultazioni pre-elettorali. Si dia la possibilità alla gente di dire chi ci piace, anche con 10 voti di preferenza, e di indicare chi mai vorremmo vedere in una lista. Votazioni aperte, coinvolgendo tutti.

Si avvii un processo democratico, partecipato e trasparente, altrimenti nessuno crederà che sarete in grado di applicare questi stessi principi, una volta insediati al potere. L'esempio va dato prima. Non dopo.

E qualsiasi scelta ne verrà fuori, sarà quella giusta, perché ve la stanno indicando le stesse persone che poi dovranno votarvi veramente. Nessuno potrà reclamare niente. Fine dei ricatti pre-elettorali. Fine degli opportunismi.

E se questo vi ricorda le primarie del PD, o le consultazioni online del M5S, fatevi curare. Ve lo dico col cuore, perché un'idea giusta non può essere rovinata da cattivi esempi.

Quindi, appello a tutti gli schieramenti, a tutti i candidati sindaci: non perdete tempo a scrivere liste nel sottoscala di un garage, in un bar o davanti una pizza. Tagliate la testa al toro. Dateci la possibilità di scegliere.

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