domenica 15 luglio 2012

10 Riflessioni per dire NO al parco commerciale di Motta Sant'Anastasia.

La realizzazione del Parco commerciale - Outlet di Motta Sant'Anastasia è un bene per il paese. Sicuri? Proviamo a ragionarci. In dieci punti.

01 - Territorio, una risorsa sottovalutata.
02 - Speculazione, come si crea valore dal nulla.
03 - Imprenditori che fanno gli imprenditori.
04 - Mafia, il pericolo nascosto.
05 - Classe politica, il pericolo evidente.
06 - Economia a Motta.
07 - Attività di paese.
08 - Lavoro, ma di che tipo?
09 - Un settore saturo.
10 - Tanti settori in ascesa




Approfondimenti:
1 - Presentazione del progetto del Outlet di Motta pubblicata su skyscrapercity.com. Immagine 1 e 2.
2 - Antonio Mazzeo, "Un banchetto tra amici. Un anno con la Società del Ponte", terrelibere.org, 06 luglio 2006, http://www.terrelibere.it/doc/un-banchetto-tra-amici-un-anno-con-la-societ-del-ponte
3 - Estratto da Saviano Roberto, Gomorra, Mondadori, Milano 2006.
«Le ditte dell'agro aversano sono pronte per intervenire: organizzate, economiche, veloci, efficienti. Le imprese edili a Casal di Principe sono ufficialmente cinquecentodiciassette. Moltissime sono diretta emanazione dei clan, altre centinaia si trovano in tutti i paesi dell'agro aversano, un esercito pronto a cementificare ogni cosa. I clan non sembrano aver bloccato lo sviluppo del territorio, quanto piuttosto dirottato nelle loro casse i vantaggi. In un fazzoletto di pochissimi chilometri negli ultimi cinque anni sono stati edificati dei veri e propri troni commerciali di cemento: uno dei più grandi cinema multisala d'Italia, a Marcianise, il più grande centro commerciale del sud Italia a Teverola, il più grande centro commerciale d'Europa sempre a Marcianise, tutto in una regione con altissimi tassi di disoccupazione e con un'emorragia continua di emigrazione. Enormi agglomerati commerciali che piuttosto che nonluoghi – come li avrebbe definiti l'etnologo Marc Augé – parevano degli inizioluoghi. Supermercati dove tutto ciò che poteva essere comprato e consumato deve permettere alla cartamoneta di far battezzare capitali e danari che altrimenti non avrebbero trovato precisa origine legittima.
Luoghi da dove deve iniziare l'origine legale del danaro, il battesimo ufficiale. Più centri commerciali si edificano, più cantieri si innalzano, più merci giungono, più fornitori lavorano, più trasporti avvengono, più velocemente il danaro riuscirà a oltrepassare i perimetri frastagliati dei territori illegali in quelli legali.»

6 commenti:

  1. Il libro è bellissimo...ma ci sono dei passaggi come quello spaccato che perfettamente descrivono quello che nemmeno la mente, quelle menti "normali" di una parte di società che ancora crede che la legge è uguale per tutti, riesce ad immaginare!!!! Vogliamo Legalità... e la vogliamo iniziare a vedere proprio a cominciare dalle istituzioni periferiche dove ci si conosce tutti e tutti sappiamo cosa succede e l'attuale situazione Politica-Economica sta lasciando un segno talmente netto ed incisivo in ciascuno di noi che arriveremo al 2014 avendo chiaro in mente cosa vogliamo!!!

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    1. Ci sono letture che ci permettono di guardare la realtà con più consapevolezza. Gomorra è uno di questi. Almeno metà delle vicende raccontate in quel libro potrebbero descrivere benissimo situazioni siciliane, catanesi, e perché no, anche mottesi. Speriamo di arrivare tutti con gli occhi "aperti" all'appuntamento elettorale del 2014!

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  2. Non ho capito la critica ai Franza in quanto "società privata a scopo di lucro". Di cosa ti stupisci. Un imprenditore non fa beneficienza da sempre.

    Non sono convinto dell'opportunità dell'ennesimo centro commerciale in provincia. Basterebbe incrociare i dati occupazionali del bacino di utenza di questi mostri commerciali per far capire al mondo intero che si tratta di speculazione o non di progetto di sviluppo. Non sono arrivato al punto 9, ma credo di questo si tratti.

    ps io li farei più brevi i video, sinceramente 30 minuti di soliloquio sono inascoltabili, dopo un pò si stacca. (parere mio, te lo dico perchè trovo utile il tuo blog)

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    1. Salve,
      nessuna critica ai Franza. Semmai ho mostrato come questi siano "imprenditori che fanno gli imprenditori". Lo scopo è quello di mostrare come il confronto tra interessi pubblici e privati sia particolarmente favorevole per questi ultimi. Gli imprenditori sono professionisti del settore e si confrontano con una classe politica, quella mottese, che è particolarmente confusa. In altre occasioni gli amministratori sono riusciti a portare "acqua al nostro mulino", a fare gli interessi di Motta. Ad esempio, in paese dei privati realizzeranno una struttura sportiva a proprie spese e sul proprio terreno, che in teoria doveva essere fatta dal comune previo esproprio. Per ottenere questa concessione il comune di Motta tra 40 anni otterrà la totale proprietà dell'immobile. Nella vicenda dell'outlet non vedo una contrattazione altrettanto favorevole per i mottesi. Tutto qui.
      Sulla lunghezza del video hai pienamente ragione.
      Saluti

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  3. Grazie per la risposta.
    Si, proprio questo intendevo, dal video credevo tu ti stupissi del fatto che i Franza non facessero opere pie. Certo che non ho idea di cosa e chi abbia negoziato per il comune. Mi piacerebbe saperne di piú per farmi un'idea. Poi, siamo sicuri che la competenza sia solo comunale? Di solito si accavallano diversi livelli amministrativi in questi progetti "maggiori".
    In ogni caso ripeto: spero si ravvedano e non lo facciano.

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  4. Per approfondire l'iter burocratico-amministrativo-politico:

    Il sogno dell'Outlet a pag. 4
    http://www.lasvolta.it/doc/IL_MOTTESE_Settembre_2011.pdf

    La bocciatura della conferenza dei servizi pag. 5
    http://www.lasvolta.it/doc/Il%20Mottese%20-%20Gen-Feb%202012.pdf

    Il ricorso al TAR da parte degli imprenditori pag. 6
    http://www.lasvolta.it/doc/Il%20Mottese%20-%20Giugno%202012%20-%20PAG%2013.pdf

    Dopo queste letture capirai che per i politici mottesi il "risultato" è la realizzazione stessa dell'outlet. Altro che negoziazione... Ecco perchè nel video parlo di gente che vuole farsi campagna elettorale. E in un contesto di questo genere gli imprenditori hanno carta bianca...
    A presto

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