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Questo è/era il mio cane: Brando. |
Si chiamava Brando. Si chiamava Brando perché mio padre diceva che la sua bellezza eguagliava quella di Marlon Bando. Era proprio un bel cane, lo è sempre stato. Chi si allena e correre in contrada Terrenere lo conosceva bene: sempre pronto ad abbaiare al primo che passava, ma solo per chiedere attenzioni e carezze. Tenevamo Brando in campagna insieme a sua sorella Kira, un'altra cagnolona giocosa. Li avevamo presi quando erano ancora due piccole palle di pelo, due bastardini a cui volevamo garantire una vita felice. Qualche bastardo ce lo ha impedito.
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Una delle ultime fotografie di Kira (a sinistra) e Brando. |
Qualche settimana fa Kira si è allontanata dalla campagna e non è più rientrata. Da allora non abbiamo più sue notizie e immagino che non avremo mai più. Due giorni dopo abbiamo ritrovato Brando riverso a terra,
avvelenato. Si trovava all'interno della nostra campagna vicino alla rete che dà sulla strada, un posto insolito che lascia immaginare che sia stato richiamato da fuori. Non sto a spiegarvi come si capisce che un cane sia stato vittima di avvelenamento, perché si tratta di una delle morti più atroci che si possano immaginare per una povera bestia, posso solo dirvi che anche gli insetti che ronzavano intorno al suo cadavere erano tutti stecchiti. Purtroppo la logica mi porta a pensare che stessa sorte sia toccata a sua sorella.
Diversi anni fa, nella stessa campagna tenevamo un altro cane di nome Ferro. Anche lui è morto avvelenato con modalità simili. Allora eravamo portati a pensare che si fosse trattato di un incidente: magari aveva rovistato tra la spazzatura o aveva trovato un topo morto ripieno di veleno. Un caso non fa statistica. Adesso qualche dubbio però ci viene. Molti proprietari di terre vicine alla zona del campo sportivo hanno visto sparire i loro amici a quattro zampe nella stessa maniera. Non sembra un'emergenza eclatante, qualcosa di cui preoccuparsi nell'immediato, ma appena qualcuno tira fuori il discorso tutti sono pronti a dire "Anche a me! Anche a me!". C'è chi giura che sia tutta colpa dei cacciatori, chi degli allevatori di pecore, chi dà la colpa ai pochi residenti infastiditi dai rumori dei cani, chi ai ladri. La verità è che sulla responsabilità di questi avvenimenti si sa veramente poco, oserei dire nulla.
Cosa fare allora? A chi rivolgersi? La cosa più ovvia da fare sembrerebbe andare a denunciare tutto ai Carabinieri, prassi inevitabile ma non per questo semplice. Per denunciare l'avvelenamento di un cane vi verrà richiesto il certificato di un veterinario che metta nero su bianco ciò che il buon senso (e ahimè l'esperienza) grida a lettere maiuscole. Questo ha un costo, non solo economico. Dovrete prendere il vostro caro amico, se non l'avete già seppellito, e trascinarlo a kilometri di distanza nelle condizioni in cui il veleno lo ha lasciato (e ancora una volta non vi spiegherò come muore un cane avvelenato). Si tratta di un sacrificio che pochi riescono ad adempiere, magari per giungere ad una denuncia di cui non è garantito alcun seguito.
Non vi nascondo che non nutro alcuna speranza nella giustizia soprattutto quando a rimetterci la pelle è un cane. Noi Mottesi in fatto di animali sappiamo essere delle vere bestie. Vi lascio con le immagini dei due fedeli amici quando ancora erano spensierati cuccioli, magari giungeranno alla vista di quei signori...
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Brando da cucciolo. |
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Ancora Brando da cucciolo. |
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Kira e Brando da cuccioli a giocare e giocare. |
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Un primo piano di Kira. |
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Il momento delle coccole. |
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Ancora coccole... |
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