Martedì 29 aprile ore 18 al castello il libro “Jana di Motta” di Salvatore Calanna.
Nell’ambito della rassegna “Stasera libro – incontro con l’autore”, dell’assessorato comunale alla Cultura, e del progetto Beni Culturali tra storia e leggenda del locale Comprensivo “G. D’Annunzio” , referente la prof.ssa Luisa Spampinato, con la collaborazione della sezione Fidapa Motta S.A. e della sezione provinciale AISM (Associazione Italiana Sclerosi Multipla) e il patrocinio di Ministero Istruzione-Università-Ricerca, Regione Sicilia e Unicef, sarà presentato martedì 29 aprile 2014, ore 18, a Motta Sant’Anastasia, nel salone piano terra del castello normanno, il libro “Jana di Motta” (Edizioni Del Faro, 302 pagine, 19 euro) di Salvatore Calanna, mottese, alto ufficiale in pensione dell’Aeronautica, vive in Provincia di Padova, già autore delle raccolte memorialistiche “Racconti della Novena” e “Opunzie e Olivastri”, dedicate al proprio amato borgo natio. In “Jana di Motta”, figura storico/leggendaria di popolana mottese, autrice della storica beffa al conte di Modica Bernardo Cabrera, prigioniero nel dongione di Motta Sant’Anastasia, Calanna riesce a scovare tra le pieghe della leggenda delle briciole di vita, verità nascoste che lo hanno indotto quasi a reinventarla quella leggenda, costruendo, attraverso il canone del romanzo storico, una tenera storia d’amore che rielabora in maniera originale l’episodio leggendario.
Nell’ambito dell’incontro, i saluti del sindaco Angelo Giuffrida, dell’assessore alla Cultura Antonella Santagati, l’introduzione del dirigente scolastico Daniela Di Piazza, la presentazione della prof.ssa Luisa Spampinato, il confronto con l’autore da parte degli studenti di terza A-D-E, guidati anche dai docenti Bruno Rizza e Paola Cardile, le letture di brani dell’opera a cura dell’attore mottese Pasquale Platania e di Noemi Finocchiaro, e le domande del pubblico.
Un libro, quello di Calanna, che è diventato un progetto didattico, con l’obiettivo illuminato di recuperare un pezzo della storia di Motta, rispolverando fatti accaduti nel castello nei primi anni del 1400 e personaggi, il conte Cabrera, Bianca di Navarra, regina di Sicilia e vicaria del Regno dal 1409 al 1412, Sancho Ruiz de Lihori e la protagonista Jana, al fine di esercitare quel radicamento nella memoria storica, senza la quale ogni popolo sconta lo smarrimento dei propri valori.
Il giornalista
Vito Caruso
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