Consiglio Comunale da dimenticare quello di lunedì 23 aprile. Come ha detto il Presidente del Consiglio
Carra, sembrerebbe che non appena si avverta la presenza di un folto pubblico, i Consiglieri comincino a dare spettacolo di sé, come "al circo". E ieri, i cittadini accorsi per godere lo spettacolo erano davvero in tanti. Tentiamo di capire perché.
La scorsa settimana, sul sito ufficiale del comune è apparsa la convocazione del Consiglio Comunale con i relativi ordini del giorno, integrati per ben due volte nei giorni successivi. Il punto che ha destato l'attenzione di molti recitava
"Posizione del Consiglio Comunale in merito all'istituzione del Parco Archeologico del Simeto". Il Consiglio aveva preso atto favorevolmente del
regolamento del Parco già nella seduta del 22 febbraio 2012. Questa nuova votazione è stata letta da molti come il tentativo da parte dell'Amministrazione di cambiare l'esito di quella votazione. Le voci di paese sostengono che i "poteri forti", ovvero coloro che hanno interessi diretti nella Valle dei Sieli (area eventualmente ricompresa nel parco del Simeto) siano intervenuti con pressioni rivolte direttamente al Sindaco
Giuffrida. Inutile dire che tale circostanza non è in alcun modo verificata o verificabile, ma tanto è bastato per alzare un gran polverone sulla vicenda.
Alla notizia della ri-votazione, la reazione del gruppo del
PD è stata dura, anzi durissima se si considera che si tratta di un partito di maggioranza e quindi, in teoria, dovrebbe appoggiare l'Amministrazione.
All'indomani del 22 febbraio, votato il regolamento, i "festeggiamenti" non erano tardati ad arrivare: è stato addirittura pubblicato un volantino che ringraziava tutti i Consiglieri che avevano permesso tale risultato. Ma adesso, la decisione di ri-votare, cambia tutto. In qualche modo il gruppo dirigente del PD si sente tradito dal Sindaco e il tono dei volantini cambia drasticamente. Di seguito pubblichiamo i più significativi.
In questa maniera le informazioni relative al parco del Simeto sono diventate in breve tempo di dominio pubblico, ma per spiegare il grande afflusso di cittadini in Consiglio occorre fare una precisazione che non sempre viene palesata. Occuparsi del "
Parco archeologico del Simeto" vuol dire occuparsi del "
Parco dei Sieli" e questo, in maniera indiretta, rappresenta un baluardo per i "
No-Discarica". Questa precisazione è doverosa perché qualcuno potrebbe pensare che la popolazione mottese si sia scoperta improvvisamente archeofila, in realtà tutto è riconducibile alla decennale lotta contro il cratere di rifiuti di contrada Tiritì.
Giunto in Consiglio Comunale, ecco la prima sorpresa: il Sindaco qualche ora prima ha ritirato l'ordine del giorno relativo al parco. La motivazione ufficiale è che la trattazione è rimandata in altra seduta , in attesa della conferenza del 9 maggio con i vari enti che si stanno occupando di istituire il parco. Nonostante questo ripensamento, il tema della serata era ormai stato deciso. Così i Consiglieri ne hanno affrontato la trattazione durante i preliminari di seduta, preliminari che si sono protratti per quasi tre ore. Di seguito riportiamo le notizie più significative, mentre per conoscere gli interventi nella loro integrità si rimanda alle registrazioni audio che verranno pubblicate sul sito del Comune.
Tralasciando le accuse che i vari consiglieri si indirizzano vicendevolmente o verso l'Amministrazione, vengono citati alcuni fatti nuovi che lascerebbero protendere per l'abbandono del
Parco del Simeto, gestito da un ente-parco sovra-comunale, per un
Parco dei Sieli direttamente controllato dal comune. Volendo riassumere, è stato sostenuto che:
- la gestione dei Parchi in Sicilia non funziona;
- gli enti parco sono dei ricoveri per esodati politici, insomma posti di sottogoverno;
- l'istituzione del parco farebbe perdere potere decisionale al comune di Motta sul proprio territorio;
- l'esperienza del Parco dell'Etna, portato come termine di paragone sebbene non sia un parco archeologico, rivela diversi problemi: discariche abusive, scarso controllo del territorio, 20.000 richieste per attività in attesa di valutazione;
- molti dei comuni che dovrebbero entrare a far parte del Parco del Simeto o hanno rigettato la proposta o addirittura non hanno nemmeno trattato l'argomento nei propri consigli.
La lista delle motivazioni contrarie sarebbe molto più lunga a dire il vero, ma è meglio terminare con queste perché va detto che dall'altra parte dell'aula non è stato fatto lo sforzo di replicare con argomentazioni altrettanto abbondanti e convincenti. Il blocco della discarica, per molti, è un'argomentazione più che convincente per volere il Parco.
Il seguito della discussione ha avuto come obbiettivo quello di dare un nome ed un cognome alle persone che secondo alcuni si stanno mettendo contro l'istituzione del Parco in maniera sospetta e poco chiara.
Il
casus belli è stato generato da un progetto per la realizzazione di un campo da golf in contrada Ninfo (zona Sieli), depositato da qualche imprenditore all'ufficio tecnico di Motta. Il Consigliere
Festa ha sottolineato come tale opera occuperebbe addirittura un terzo dell'area attualmente destinata a parco e quindi ne ha decretato l'incompatibilità con lo spirito di tutela naturalistica che dovrebbe muovere le azioni di Amministrazione e Consiglio Comunale. Ha detto che i consiglieri
Restifo e
Occhipinti hanno fatto richiesta all'ufficio tecnico per portare tale progetto in Consiglio e che tali comportamenti sono da "Prima Repubblica" periodo in cui "i politici camminavano a braccetto con gli imprenditori".
La risposta dei consiglieri chiamati in causa non si è fatta attendere. Restifo a ribattuto che è sua prerogativa conoscere tutti i progetti depositati e quindi discuterli democraticamente in aula. Occhipinti oltre a ribadire la posizione di Restifo ha sostenuto che quel tipo di progetto una volta depositato "deve" passare in Consiglio e quindi egli avrebbe semplicemente supplito ad una mancanza dei dirigenti dell'ufficio tecnico, sempre con lo spirito di chi vuole conoscere, ma non per farsi portavoce di interessi privati.
Nonostante la seduta stesse proseguendo animatamente, i consiglieri Occhipinti e Festa si ritrovano dell'androne del municipio. Il primo chiede con tono amichevole il perchè tale richiesta di chiarimenti non fosse stata rivolta a lui personalmente invece che andarlo ad accusare in aula. Il Consigliere Festa risponde che tali argomenti vanno affrontati in maniera pubblica. Quello che è successo dopo non mi è proprio chiarissimo, ma vede l'intervento di una signora che si inserisce nella discussione. I toni si fanno sempre più duri, il volume della voce si alza, i lavori in aula si bloccano, cominciamo a volare parole pesanti, molte vengono fraintese tanto che il marito si sente chiamato in causa ed in diritto di intervenire contro il Consigliere Festa. Nei successivi minuti i due sono stati trattenuti a forza per evitare che si scannassero. L'immagine seguente è stata scattata durante l'interruzione dei lavori, quando ormai la situazione era stata quietata.
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Cittadini in strada dopo "l'incidente" politico. |
In genere non perdo occasione per schierarmi dalla parte di chi dimostra buon senso, contro coloro che ritengo dalla parte del torto. Ma in questa seduta di Consiglio fatico, e non poco, ad individuare il confine tra le due parti. Perchè deve essere così difficile immaginare un paese che non lavori per compartimenti a tenuta stagna, un paese in cui i partiti dialoghino tra loro, un paese in cui Amministrazione e Consiglio non si vedano come nemici, un paese in cui i rappresentanti politici non siano in perenne conflitto con i cittadini che pensano di rappresentare? Perché?
Un Consiglio Comunale da dimenticare...