venerdì 11 maggio 2012

Resoconto - Consigli Comunali del 2-3 e 8-9 maggio 2012

Cosa è successo nell'ultima settimana in consiglio comunale?
Sono successe tantissime cose, proprio tante, che non mi basterebbe un blog intero per raccontarle. Tranquilli, nulla di buono per il paese, solo tanta, ma tanta politica da quattro soldi. Mi sembra anche tempo sprecato volerla riassume e pertanto ne tratterò esclusivamente le linee generali. Devo inoltre precisare che queste ultime sedute le ho seguite in maniera davvero svogliata, anzi a quella del 9 maggio non sono proprio andato. Quella dell'8 maggio sarà durata una decina di minuti e quella del 3 maggio forse due minuti.

Prima considerazione. Ogni seduta di consiglio comunale ha un costo. Qualcuno più preparato di me ha provato a fare i conti in tasca al comune ed è giunto alla conclusione che ogni seduta costa tra i 1000 e 1500 euro. Venti consiglieri percepiscono ogni volta un gettone di presenza lordo di circa € 31 e con questa quota arriviamo già a 620 euro. A questi si aggiungono i costi per convocare il segretario comunale e l'assistente, nonché tutti i tecnici comunali necessari allo svolgimento della seduta. Infine si sommano i costi di esercizio dell'aula consiliare ovvero riscaldamento, illuminazione, pulizie ecc. ecc.

È adesso passiamo alla notizia delle notizie: la maggioranza non ha i numeri per governare. Lo voglio ripetere ancora una volta perché altrimenti non si capisce il senso di ciò che accade dentro quell'aula: i consiglieri di maggioranza, ovvero coloro che sostengono l'attuale amministrazione Giuffrida, risultano in minoranza rispetto a quelli dell'opposizione. Tutto il resto è una semplice conseguenza di questa situazione. L'opposizione riesce a fare il bello e il cattivo tempo all'interno del consiglio e agisce da una parte per "il bene del paese" e dall'altra per risolvere questioni politiche personali, a favore o contro di qualcuno. Ma vediamo meglio chi è la maggioranza e chi è l'opposizione.

Un po' di tempo fa una persona che assisteva ad una seduta di consiglio mi chiese: «ma quest'amministrazione è di destra o di sinistra?». La domanda scatenò l'ilarità degli altri presenti. Non sapevo rispondere allora e non so rispondere adesso. La composizione della maggioranza consiliare è semplicemente impresentabile e rispecchia paro paro ciò che accade all'Assemblea Regionale Siciliana dove il gruppo del MPA con a capo Raffaele Lombardo è sostenuto da parte del Partito Democratico. A Motta succede la stessa identica cosa, i due nuclei di maggioranza gravitano attorno a queste due sigle.
La domanda è lecita: possono gruppi così diversi condivide gli stessi ideali, lo stesso modo di intendere la politica, gli stessi principi ispiratori, gli stessi ideali? La risposta è oltre ogni modo ovvia. Una maggioranza così composta non può fare scelte programmatiche a lungo termine, le scelte fondamentali per un paese. Può, al massimo, condividere qualche specifico punto è provare a farlo approvare in consiglio, ma solo e soltanto con l'aiuto numerico dell'opposizione.E' per questo che mi viene da sorridere ogni volta che sento qualche consigliere di maggioranza parlare di "risultati", quando questi in realtà sono una "concessione"da parte di altre forze politiche.
In una situazione del genere si potrebbe immaginare che una maggioranza così composta si spenda molto per il dialogo con gli altri partiti, che cerchi una sorta di compromesso per il bene del paese. Nulla di più sbagliato. Quello che succede a Motta è che la zoppicante maggioranza continua a fare la voce grossa come in un inesauribile complesso di superiorità. Un po' dentro l'aula e un po' fuori dall'aula, gli attacchi ai consiglieri di opposizione si sprecano. Questi ultimi rispondono con le stesse armi: in alcuni casi fanno mancare il numero legale lasciando la maggioranza nell'impossibilità di continuare oppure abbandonano l'aula per protesta ottenendo il medesimo risultato.

Giorno 2 maggio l'opposizione abbandona l'aula per protesta. Sembrerebbe che tali consiglieri fossero in aula per permettere alla maggioranza di votare punti di carattere esclusivamente amministrativo (riconoscimento di debiti fuori bilancio a favore di ... ),quando l'intervento del consigliere di maggioranza Zuccarello li ha indotti a prendere la decisione di abbandonare l'aula in segno di protesta.
Protesta o Pretesto? Già, questo è un punto che deve andare chiarito. Quando si abbandona l'aula e cade il numero legale la seduta viene inviata di un'ora e, qualora manchino ancora i numeri, viene rinviata al giorno successivo. Questo permette ai consiglieri di percepire un altro gettone di presenza e altri permessi speciali dal posto di lavoro. Insomma una pacchia a spese dei contribuenti e del paese. Questo è ciò che la maggioranza rimprovera ai "fuggitivi".

Giorno 8 maggio l'opposizione non si presenta in in aula e la seduta viene rinviata di un'ora. Al rientro è presente tutta la maggioranza più due consiglieri di opposizione, Occhipinti e Virgillito, per un totale di 11 consiglieri presenti ovvero la metà più uno del totale. Il numero legale è confermato, pertanto la seduta può iniziare. Si sarebbe dovuto discutere di una variante al piano regolatore per permettere la realizzazione di un campo sportivo polivalente totalmente finanziato da fondi statali. Trattandosi di un progetto largamente approvato da maggioranza e opposizione, la discussione non avrebbe superato la decina di minuti. Succede che il consigliere Occhipinti, in seguito ad una chiamata, abbandona l'aula per non farvi più rientro. Cade il numero legale e la seduta viene rinviata al giorno successivo con tutti i benefici sopra illustrati.
I riflettori vengono subito puntati su questo gesto e dalla sede del PD, e subito dopo sulle pagine facebook, si può leggere un manifesto che recita:
Consiglieri comunali "in fuga".
Ennesima seduta rinviata per mancanza di numero legale.
Il premio di oggi va:
al cons Occhipinti
presente per 30 secondi
percepisce 31 €
Il gesto di Occhipinti, sebbene condannabile sotto la lente del "fare il bene del paese", mette ancora una volta in evidenza il precario stato della maggioranza, succube anche delle decisioni di un singolo consigliere.
Da questa vicenda sono rimasti indenni tutti i consiglieri di opposizione che non si sono nemmeno presentati in aula e su cui non è stata spesa neanche mezza parola.

L'opposizione è composta da diversi gruppi politici e liste civiche, alcune delle quali mutate nel tempo. I gruppi maggiormente  riconoscibili rimangono il PDL ( popolo della libertà) e il gruppo di Autonomia Mottese. A questi si aggiungono altre formazioni che è difficile riconoscere, ma  potremmo dire che le personalità che più spiccano sono rappresentate dai consiglieri Restifo e Consoli, consiglieri che in più di un'occasione hanno calamitato il dibattito all'interno dell'aula, a volte anche con argomentazioni pretestuose. Le tesi sostenute dal consigliere Restifo, su un presunto campo da golf da realizzare sui Sieli e contro il parco archeologico del Simeto, sarebbero state smentite dal pubblico presente in aula per poi darne ampio risalto tra le pagine di facebook (seduta del 2 maggio).
Se la maggioranza non può vantare coesione programmatica, l'opposizione non ha neanche la pretesa ad aspirarvi. Neanche le manovre contro l'amministrazione riescono a fare da collante perché tutti i micropartiti di opposizione sperano in un premio chiamato "assessore", sperano di poter entrare in maggioranza. Ma per fare cosa? Per il bene del paese? Per ritrovarsi amici con i partiti che fino ad adesso si sono combattuti? Certe richieste sembrano paradossali. Intanto questo basta a paralizzare l'attività del Consiglio. Da una parte vi è il consigliere di opposizione che attende di entrare a far parte della maggioranza, o addirittura diventare assessore, dall'altra parte dell'aula il consigliere di maggioranza rimane inattivo con la paura di essere sbattuto fuori dal gruppo che conta. In questo equilibrio precario l'amministrazione usa parole sibilline e non ha alcun interesse a rimescolare le carte.

Decine, forse centinaia, sono gli ultimatum giunti all'orecchio del sindaco Angelo Giuffrida affinché rimpasti la sua amministrazione per ottenere una maggioranza in consiglio o per portare avanti determinati progetti. Gli ultimatum sono giunti da destra e manca tutti con termini perentori, tutti senza possibilità di mediazione, tutti pronunciati con grande enfasi. Paradossalmente si è arrivati anche a rinnovare tali ultimatum, per due, per tre, per quattro volte. Nessuno è riuscito a dare seguito alle proprie parole. E intanto il consiglio comunale rimane sospeso in un limbo che diventa paradiso o inferno per il voto di un singolo consigliere.
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Vedi anche:
Resoconto - Consiglio Comunale del 24 aprile 2012
Resoconto - Consiglio Comunale del 23 aprile 2012

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